Uno dei tanti motori di ricerca che utlizzo quotidianamente mi ha segnalato un post dal titolo “Il dilemma della Turchia“, pubblicato sul blog di un giovane affiliato del Pd che risponde al nome di Matteo Pasqualetto.
Dicamo che al Pasqualetto la Turchia non sta molto simpatica: “Esordisco con questa premessa: per me parlare di Turchia in termini d’imparzialità e serenità è molto difficile, se non impossibile. Confesso senza timore che sento un senso di nausea quando si discute di Turchia come prossima candidata all’ingresso nell’Unione europea“; e che le sue conoscenze storiche sono superficiali e per così dire unilaterali: “La storia della Turchia è una storia imbrattata di sangue, di odio etnico e di aneliti più o meno soddisfatti di supremazia“.
Non è un kemal-leghista: nel senso non è un fan di Atatürk, visto che accusa lui e i suoi successori di non so quanti “genocidi”; non gli stanno simpatici neanche Erdoğan e l’Akp: “più volte Erdoğan ha tentato di descrivere il suo partito come affine ai movimenti ispirati al popolarismo europeo (Cdu tedesca, Ump francese, il nostro Pdl), nel quale i riferimenti alla dottrina cristiana vengono sostituiti da una sorta di ‘islamismo moderato in pillole’. Potrebbe anche darsi, però certamente le campagne per la depenalizzazione dell’abbigliamento femminile tradizionale, per sottrarre allo Stato il monopolio sull’istruzione primaria o per la revisione del diritto di famiglia vanno nella direzione opposta“. Ma dove l’ha lette queste sciocchezze il Pasqualetto? E ancora: “quel che è sicuro è che una nuova Turchia in cui il radicalismo islamico si combina all’antico nazionalismo è il peggiore degli scenari immaginabili.” Poi, ha anche ragione sul fatto che la Turchia debba fare ancora molto per compiere la transizione verso la democrazia: e la nuova costituzione serve proprio a questo; ma di certo nell’Akp di “radicalismo islamico” non ve n’è proprio traccia.
Il Pasqualetto è però un gran tifoso di Israele, le bandiere sventolanti sul suo blog stanno lì a dimostrarlo: ma è forse per questo motivo che non gli piace la Turchia? Gl’ho comunque consigliato di seguire questo blog, magari riesco a fargli capire – al di là dell’irrazionalità del tifo – che la Turchia che ha in mente lui non esiste.