Il Premier turco Erdogan con il Presidente russo Putin
21 MAGGIO – Una notizia passata quasi inosservata eppure decisiva, sotto più profili, riguarda da vicino proprio la Turchia, che questo mese è diventata ufficialmente “partner di dialogo” della Shanghai cooperation organization. L’organizzazione, meglio conosciuta come SCO, è stata fondata nel 2001 da Russia, Cina, Kazakistan, Tagikistan, Kirghizistan e Uzbekistan per combattere il terrorismo internazionale di matrice islamica e porre fine al traffico di sostanze stupefacenti. Questo storico avvicinamento al gruppo segue di pochi mesi le parole pronunciate, a quanto pare neanche tanto scherzosamente, dal premier turco Erdogan a Vladimir Putin: “Facci entrare nell’organizzazione e noi riconsidereremo l’annessione all’UE”.
Dopo aver ricevuto tanti finanziamenti europei a sostegno del proprio sviluppo interno; sembra quindi che la Turchia si sia volta verso l’Oriente, considerato sempre più quale principale interlocutore commerciale. La partecipazione alla Shangai Cooperation Organization è preziosa agli occhi di Erdogan anche perché gli consentirà di rafforzare l’intesa con le repubbliche centroasiatiche di lingua turca, in primis con lo stesso Kazakistan e con la sua capitale Almaty, che negli ultimi anni ha visto un progresso commerciale vertiginoso.
Silvia Dal Maso
Articoli Collegati:
- La libertà di espressione negata in Turchia
- Ucraina incerta se concludere i suoi accordi con l’UE o con la Russia
- Fuga di cervelli: la situazione veneta
- Per l’Unione Europea si apre una nuova stagione di lotta al traffico di…