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La Val Bognanco al tempo del caffè (storia di contrabbando)

Creato il 23 settembre 2011 da Fabiocasa
La Val Bognanco al tempo del caffè (storia di contrabbando)
La Val Bognanco al tempo del caffè (storia di contrabbando)
"Il caffè era oro".
Erano gli anni a cavallo tra le due guerre, principalmente tra il 1930 ed il 1938.
Il nostro paese era in piena autarchia, quindi frontiere chiuse e dazi doganali che colpivano le merci in entrata. Malgrado questo le navi dal Sudamerica non smisero di trasportare le merci.Il caffè in quel periodo faceva un giro davvero strano ed agli occhi dell'uomo del duemila incomprensibile: arrivava al porto di Genova, passava (tramite il passo del Gottardo) in Svizzera e rientrava sulle spalle dei contrabbandieri dal passo del Monscera (Valle di Bognanco).
Il caffè "passava" il confine crudo e veniva tostato nelle case dei contrabbandieri; insorgeva però il problema dei finanziari:  se sentivano il profumo del caffè correvano nelle casi dei malcapitati per la reclusione della merce e per l'arresto del possessore. Secondo molte ricostruzioni si ovviava al problema in questo modo: "quando lo facevamo (il caffè) bruciavamo stracci e scarpacce, per coprire il profumo con la loro puzza". Le famiglie dei contrabbandieri erano quelle fortunate, in quanto coloro che non potevano permetterselo dovevano fare altrimenti: "allora il caffè era oro, chi non poteva permetterselo gli toccava tostare le ghiande di rovere e poi macinarle. Erano amare come il tossico".
Non solo la valle di Bognanco, attraverso il valico del Monscera, fu presa d'assalto dai contrabbandieri, ma anche le altre valli laterali della val d'Ossola come la Vigezzo o l'Antigorio, d'altronde in quegli anni il caffè era oro.....
La maggior parte delle informazioni le ho raccolte grazie ai libri di ERMINIO FERRARI e soprattutto al testo Contrabbandieri, uomini e bricolle tra Ossola, Ticino e Vallese.
Fabio Casalini

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