Traguardo storico per le donne negli Usa: sono il 50% della forza-lavoro (erano il 45% nel 1970, il 33% nel 1950). Un trend destinato a crescere, se è vero che nelle Università americane il rapporto tra i sessi è attualmente 60/40 a favore delle studentesse. A rendere meno luminoso il traguardo non manca qualche ombra. La parità nelle retribuzioni non è ancora stata raggiunta, così come non è affatto risolto il dilemma tra maternità e lavoro a causa della scarsità di servizi pubblici in sostegno delle neo-mamme.
Nonostante ciò si tratta di un traguardo storico. A cosa attribuirlo? Sicuramente le Nuove Tecnologie hanno giocato un ruolo fondamentale, dopo la diffusione della contraccezione di massa negli anni Sessanta.
Sul piano della forza muscolare le donne sono svantaggiate, ecco quindi che la sostituzione dell'uso della forza intellettuale a quella muscolare introdotta dalla rivoluzione post-industriale ha giocato a favore del "gentil sesso".
Ma se le donne americane esultano, non altrettanto quelle italiane. Qui, afferma la sociologa Chiara Saraceno intervistata dal quotidiano "La Repubblica", il cammino è ancora lungo. Alla cronica mancanza di servizi per l'infanzia va ad aggiungersi infatti un'arretratezza nell'uso delle tecnologie più avanzate.
Secondo una recente ricerca Istat usa il pc il 52,8% degli uomini contro il 42,5% delle donne. Diverso il trend se si guarda all'età infantile: fra i 6 e i 10 anni le bimbe che usano il computer sono il 58,8% contro il 55,2% dei maschietti e Internet il 32,1% contro il 29,1%.
Il futuro è donna?