Si può amare immensamente un libro e allo stesso tempo ritenere il suo autore una persona piccola e quasi mediocre? Non so se sia permesso dal sentire comune, ma so che è quello che è capitato a me con "Le parole sognate dai pesci" di Davide Van De Sfroos.
Tanto il percorso letterario e musicale di Van De Sfoors (nome d'arte, che in dialetto comasco significa "vanno di frodo) mi ha interessato poco - e anzi qualche volta deluso- tanto questo suo piccolo libro, di meno di 100 pagine è una pietra miliare assoluta della mia vita, non solo come lettrice.E' un libro di rara poesia e perfezione, malinconico e dolce, allegro e disperato. Un libro da comodino, da rileggere e rileggere ancora perchè fa compagnia e scalda il cuore. Raramente lo troverete esposto negli scaffali in bella mostra- che è come fortunosamente lo trovai io e decisi di prenderlo, incuriosita dal titolo e dalla quarta di copertina, senza sapere altro nè dell'autore nè del libro - ma voi cercatelo e compratelo: anche se costasse molto più del suo attuale prezzo (6,50€) ne varrebbe sempre la pena.
Non so raccontarvi questo libro: è così incredibilmente pieno di magia e delicatezza che tutte le definizioni che mi vengono in mente sono riduttive. E' un libro che regalo spesso e che stasera stessa rileggerò.
Fatevi raccontare delle "piccole storie non come la realtà le ha pescate, ma come i pesci le hanno sognate" perchè ognuna di quelle storie è un gioiello prezioso e un mosaico che si unisce, in un finale perfetto.
Aprite la valigia di Mario, perchè quando parti la tua valigia è piena di cose, ma tu ne contieni molte di più.