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LA VAMPIRA DI BARCELLONA. -Seconda Parte.

Creato il 30 gennaio 2015 da Nickparisi
Attenzione: i contenuti  presenti in questo articolo potrebbero offendere la sensibilità di alcune persone. Inoltre, contrariamente alle mie previsioni iniziali, ho dovuto dividere questo dossier in tre parti rispetto alle due ipotizzate inizialmente.
Cercherò in ogni modo di pubblicare la terza e conclusiva parte la settimana prossima.
La prima parte di questo dossier è stata pubblicata QUI.
LA VAMPIRA DI BARCELLONA.  -Seconda Parte."Se il diavolo non esiste, ma è stato creato dall'uomo, temo che l'uomo l'abbia creato a propria immagine e somiglianza."
 Dostojewski.
"Il lupo non si preoccupa mai di quante siano le pecore."
Virgilio.

- I FIGLI DELLA CITTA'.
Da quel giorno per le strade più isolate di Barcellona si nota sempre più spesso una  singolare figura: si tratta di una mendicante,una donna vestita di stracci che sembra preferire tra i suoi percorsi i vicoli sporchi e bui del Barrio Gotico e tra quelli ancora più degradati di El Raval. Non si limita però a chiedere la carità ai rari passanti, ma sembra particolarmente attratta dai bambini.Più sono piccoli, più giocano isolati più paiono fare al caso suo.La donna ha modi gentili, solitamente offre caramelle e dolci ai bimbi che avvicina, altre volte con donne con cui entra in confidenza e che devono sbrigare qualche commissione si offre di controllare i figli durante la loro assenza.Ma i dolci spesso sono drogati e le servono per stordire i minori che avvicina, le mamme  che ritornano dalle loro commissioni non ritrovano più i loro figli.Ne spariscono tanti, ancora oggi non si è sicuri riguardo al numero preciso, un' insicurezza straziante. Ma tutti gli scomparsi hanno un' età compresa tra i tre ed i cinque anni.Di questi bambini, i figli della città, le vittime della prima ora non ne sarà mai più ritrovato nessuno.

Eppure per molto, per troppo tempo non viene fatta nemmeno una denuncia di scomparsa, e per quelle rare che vengono effettuate nessuno si fa domande, nessuno si prende la briga di investigare su quella mendicante.
No, nessuno ci pensa anche perché i primi a scomparire sono figli di prostitute, donne che non hanno troppo interesse a pubblicizzare una avvenuta gravidanza e che nemmeno vogliono avere troppi occhi puntati su di se.
In questi anni il distretto del Raval, pur essendo abbastanza vicino alle Ramblas sembra appartenere ad un mondo diverso.
Un mondo dove vigono regole diverse.
Oltre ad una grandissima omertà.


LA VAMPIRA DI BARCELLONA.  -Seconda Parte.

Le Foto di alcune bambine scomparse.


C'è poi una seconda donna, una figura figlia del crepuscolo. Tutte le notti  questa donna sfoggia abiti costosi e parrucche curate, frequenta i luoghi ritrovo del bel mondo di Barcellona come il "Casino de la Arrabassada" ed il prestigioso teatro "El Liceu" diventando in breve tempo intima di diversi esponenti della nobiltà e della ricca borghesia cittadina.
A molti di loro, durante le lunghe notti catalane senza luna, la donna vestita di abiti eleganti fornisce quegli stessi bambini che la donna vestita di stracci rapisce durante il giorno.
E si fa pagare profumatamente per farlo.
Nasce quindi quella che oggi si chiamerebbe una rete di pedofili, io la chiamo invece crudeltà allo stato puro.
Le due donne sono in realtà la stessa persona, si tratta sempre di Enriqueta Martì, che sembra vivere  vite diverse.
E che ha trovato un orribile modo per fare soldi.
E' difficile poter dire quando sia cominciata quest'attività, probabilmente va avanti da anni, almeno venti secondo alcuni studiosi, ma che prende maggior vigore dopo il 1909 quando le sue protezioni e le amicizie influenti impediscono che la donna sia arrestata, quel maledetto giorno in cui uno dei suoi bordelli viene scoperto nel corso della Semana Tragica
La donna si sente ormai sicura, quasi intoccabile.

Ma c'è un altro particolare:  Enriqueta Martì parallelamente svolge anche un altra attività: lei ai suoi amici fornisce anche creme, pozioni, unguenti, medicamenti contro la tubercolosi.
Quando parla di se stessa lei si descrive come una "guaritrice", altri- quelli che la conoscono- la chiamano "strega"!
Solo che non vuole rivelare come produce queste sue creme.
Tenete bene a mente questo particolare.  Ci torneremo sopra poi.
Ma chi è davvero Enriqueta Martì?
La "Strega"?  La mendicante che rapisce i bambini? La maitresse in abiti eleganti che li costringe a prostituirsi?
Perché tutto le cose possano essere almeno un po più chiare dovremmo fare un passo indietro. 
Fino all'inizio della Storia.
- VITA DI UNA "STREGA".


LA VAMPIRA DI BARCELLONA.  -Seconda Parte.

Enriqueta Martì i Ripolles nasce nel 1868 Sant Feliu de Llobregat un piccolo paese ad una decina di chilometri da Barcellona. Il nucleo familiare da cui proviene , inutile dirlo, è poverissimo: il padre molto soffre di alcolismo cronico, la madre fa quello che può per mandare avanti la famiglia lavorando come donna delle pulizie.
Ed è proprio nella veste di donna delle pulizie che la stessa Enriqueta comincia a lavorare quando si trasferisce  nella capitale della Catalogna.
Particolare inquietante, per un breve periodo, da giovane lei si guadagna da vivere come bambinaia e sembra anche che sia brava e che si faccia amare dai bambini che gli vengono affidati.
Ma non dura a lungo; ben presto la donna ritiene di poter guadagnare parecchio di più in veste di prostituta.
Enriqueta Martì ha appena compiuto 16 anni.

Quando arriva a venti, si sposa.

Il marito è Joan Pujalò, un pittore di nature morte che non riesce mai a vendere le sue opere.
Nemmeno la tranquillità coniugale dura a lungo: Enriqueta non rinuncia a lavorare presso i bordelli e nemmeno a frequentare altri uomini: nel corso dei venti anni successivi la coppia si lascerà e si riconcilierà più volte.
Figli non ne arrivano, ma è proprio nel corso dei venti anni del matrimonio che Enriqueta comincia il suo sulfureo girotondo.
E' quindi arrivato il momento che io riprenda il mio scomodo ruolo di narratore e che racconti il seguito della  Storia.
Perché la parte macabra di tutta la vicenda deve ancora arrivare.

-  TERESITA.
Il 10 febbraio 1912 arriva un epilogo inaspettato.Quel giorno la Martì effettua il suo nuovo rapimento .Il bambino in questione, anzi la bambina si chiama Teresita Guitart Congost e ha appena cinque anni. Il padre è una persona non certo ricca, ma è molto  conosciuto ed amato in città. Barcellona insorge, la ribellione popolare obbliga per la prima volta le forze dell'ordine a prendere sul serio le denunce di sparizione.In più per la prima volta la donna compie un errore, un errore che per lei segnerà l'inizio della fine.

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Il fermo di Enriqueta Martì


E' infatti la mattina del 17 febbraio,  sono passati sette giorni dal rapimento della piccola Congost e una testimone, una certa Claudia Elìas  si trova a fare i conti con una inusuale apparizione.Claudia Elìas è solo una tranquilla ed anziana signora, che da anni abita  in una delle tante vie popolari del centro della metropoli. Però lei  è convinta di conoscere tutti a Calle de Ponent (anche se lei come la maggior parte degli abitanti di Barcellona preferisce la catalana dicitura di Carrer del Ponent ) eppure da una finestra dell'appartamento al numero civico 29 compare davanti ai suoi occhi -per un breve, brevissimo istante una bambina dai capelli rasati.  Claudia Elìas è ragionevolmente sicura che la sua vicina, quella strana donna che da un po abita in quell'appartamento, non abbia figli.Quando però pone la domanda alla vicina questa reagisce in malo modo e serra violentemente tutte le finestre del suo appartamento,Inutile dire che la vicina di casa della vecchia signora Claudia Elìas  si chiama Enriqueta Martì i Ripolles.
LA VAMPIRA DI BARCELLONA.  -Seconda Parte.

Anche un altro vicino, un anonimo costruttore di materassi nota la bambina dai capelli rasati, l'uomo non ne è sicuro, ha molti dubbi. Ma quella bambina somiglia in maniera sorprendente alle foto  di Teresita Guitart Compost che da giorni occhieggiano dalle pagine dei giornali.I due, l'anonimo costruttore di materassi e la vecchia e curiosa Elias, ne parlano tra loro.Ed alla fine decidono di andare dalla polizia.
Dovranno passare ancora alcuni giorni però, alla fine due membri delle forze dell'ordine: l'agente Jose Asens ed il brigadiere Ribot prendono sul serio quella segnalazione. Si decide quindi di effettuare una perquisizione e la mattina del 27 sempre di febbraio Ribot seguito da diversi suoi uomini  con una scusa ferma la Martì  penetrando all'interno del suo appartamento.Nessuno di loro immagina quello che si troveranno a dover affrontare.
Ben presto comprenderanno con quali materiali Enriqueta Martì realizza le sue pozioni e i suoi unguenti.(Continua...)

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