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La vecchia di Pirandello e altri racconti

Creato il 06 novembre 2011 da Rory

La vecchia di Pirandello e altri raccontiFoto non riuscita in cui volevo dimostrarmi pensierosa e filosofica come una poetessa crepuscolare. I’m sorry!

Tendenzialmente, io tendo un po’ al melodramma. Nel senso che sono un po’ primadonna ed amo molto star al centro dell’attenzione. Per grazia di Dio, crescendo sto migliorando e non mi abbandono più troppo spesso a follie estemporanee.

Fondamentalmente ho capito che non ne vale la pena. Più ti fai il sangue amaro, più ti arrovelli su questioni di varia natura, come lavoro, amore, casa e via discorrendo, meno vedi le situazioni per come sono e le valuti ma soprattutto, meno ti godi la vita.

Nessuno vale realmente tutte le nostre lacrime, nessuno può farci sentire inferiore a meno che non siamo noi a consentirglielo. Andate, vivete, reagite. Il passato non ritorna, bisogna guardare avanti con fiducia al futuro, perché tutto potrebbe accadere… persino che io abbia una rubrica di calcio su una web tv (ma di ciò vi narrerò poi)! Quindi, l’imperativo è: mai perdere la speranza, mai e poi mai! Perché se non ci crediamo noi per primi in noi stessi, chi lo farà?

Per il momento filosofico-letterario: La vecchia di Pirandello!

Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di quale orribile manteca, e poi tutta goffamente imbellettata e parata d’abiti giovanili. Mi metto a ridere. Avverto che quella vecchia signora è il contrario di ciò che una vecchia rispettabile signora dovrebbe essere. Posso così, a prima giunta e superficialmente, arrestarmi a questa impressione comica. Il comico è appunto un avvertimento del contrario. Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vecchia signora non prova forse nessun piacere a pararsi così come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente s’inganna che, parata così, nascondendo così le rughe e la canizie, riesca a trattenere a sé l’amore del marito molto più giovane di lei, ecco che io non posso più riderne come prima, perché appunto la riflessione, lavorando in me, mi ha fatto andar oltre a quel primo avvertimento, o piuttosto, più addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario. Ed è tutta qui la differenza tra il comico e l’umoristico

Per il momento di denuncia sociale: Non sono in grado di esprimere correttamente il mio cordoglio per quanto sta succedendo a causa del maltempo, voglio solo dire che cose come queste sono vergognose.



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