Ed ecco finalmente terminato questo progetto a cui tenevo molto e che mi ha assorbito parecchio vista la difficoltà nel creare tutto "ex-novo", chiedo venia quindi per eventuali difetti ma è anche questo che rende unico un lavoro artigianale, siete d'accordo?
Ho cercato di riprodurre (avvalendomi come al solito di materiale di recupero) qualche scorcio caratteristico dei Navigli di una volta: la vecchia bottega, la casa di ringhiera, l'altarino per pregare, o i panni stesi ad asciugare dopo essere stati lavati dalle donne chine sul ciglio del canale...
Altri tempi (e in certi casi per fortuna) anche se questi vecchi scenari riescono a riempirci di nostalgia...Ma prima di lasciarvi, questa bella poesia di Alda Merini, la poetessa dei Navigli "per eccellenza"Non è che dalle cuspidi amorosecrescano i mutamenti della carne,Milano benedettaDonna altera e sanguignacon due mammelle amorosepronte a sfamare i popoli del mondo,Milano dagli irti colliche ha veduto quicrescere il mio amoreche ora è defunto.Milano dai vorticosi pensieridove le mille allegriemuoiono piangenti sul Naviglio."A. Merini,Tu sei Pietro, 1961.Alla prossima!