E’ vecchia, risale al 2001, eppure chissà perché non è passata di moda.
All’indomani del crollo delle Torri gemelle George Bush vuole annunciare al mondo che inizierà una rappresaglia contro i “nemici degli Usa”, ma non vuole, mediaticamente, passare per un guerrafondaio. Ha bisogno allora di un esperto in “comunicazione” che lo aiuti a superare questo ostacolo.
Non deve riflettere molto, egli sa perfettamente che al mondo c’è una persona che in questo campo non ha rivali ed il Presidente americano è pure fortunato perché questa persona è un suo caro amico: Silvio Berlusconi.
Alza il telefono e dice: “Hello Silvio. I need you”
“Hello George” si sente rispondere dall’altra parte del telefono “prendo il Falcon e sono da te”.
Berlusconi viene ricevuto nello studio ovale e resta lì l’intera notte. Il giorno seguente c’è già un capannello di giornalisti fuori dalla Casa Bianca in attesa che escano i due leaders che però restano chiusi ancora nella prestigiosa sala.
Il giorno successivo l’assembramento dei giornalisti è imponente ma dei due leaders nemmeno l’ombra.
Il terzo giorno migliaia di giornalisti fuori dalla Casa Bianca, attendono una conferenza stampa dei due Presidenti, le televisioni più importanti dei cinque continenti puntano le telecamere per cogliere il momento che ormai tutti attendono, ed ecco che finalmente i due escono e si presentano davanti ai microfoni.
Il mondo intero attende con apprensione cosa dirà Bush. Berlusconi accanto a lui sfoggia un sorriso raggiante come quello di colui che sa di aver fatto un eccellente lavoro.
Bush comincia quasi con voce tremante: “Non è stata colpita solo l’America, ma ciò che rappresenta, e cioè la Libertà! Ed allora proprio per difendere la Libertà noi intraprenderemo una dura battaglia contro il Male”.
“Una battaglia – continuò il Presidente Usa – che farà anche delle vittime. Molte vittime. Noi stimiamo che alla fine avranno perso la vita 600.000 islamici e un dentista”
“Ed un dentista?” dissero all’unisono i giornalisti presenti “perché morirà un dentista?” domandarono quasi in coro.
Ed a quel punto il viso di Berlusconi si illuminò. Il Cavaliere, visibilmente soddisfatto, si girò verso Bush e dandogli una pacca sulla spalla gli disse: “Che ti avevo detto George? Dei musulmani non gliene frega un cazzo a nessuno!”.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro