Magazine Lavoro

La vecchiaia difficile dei precari

Da Brunougolini
Sono i giovani d’oggi, sono gli anziani pensionati
di domani. Senza pensione o quasi. Tanto
che la Cgil ha lanciato per loro la PCG, la
pensione contributiva di garanzia. Mentre su
queste tematiche è nato un sito: www.previnforma.
it. E’ un aiuto concreto, una bussola, per coloro che si
perdono nei meandri della cosiddetta previdenza
complementare. Quella che dovrebbe poter consentire
di mettere insieme, per quando verrà il momento,
nella vecchiaia appunto, un assegno pensionistico capace
di consentire un’esistenza dignitosa.
Tra costoro dovrebbero poterci stare anche gli appartenenti al popolo
dei precari e degli atipici, quelli che se non si
mutanole cose arriveranno a percepire, comegià molti
hanno calcolato, pensioni miserabili. Ecco che cosa
ha avuto modo di scrivere, proprio sul sito citato, il
direttore Gianni Ferrante: “Se chiedete a ungiovane –
e per il mercato oggi un giovane può anche avere
35-40 anni – con ogni probabilità vi risponderà che
lui una pensione non l’avrà mai…”.
Tutto nasce, spiega l’autore, dalla voragine chiamata
precarietà. “Voragine che ha finito per ridurre i diritti
di chi lavora, facilitando la strada a pratiche di
basse retribuzioni”. Il tutto dentro un decennio senza
crescita. “L’occupazione ha continuato a ridursi…risultando
più marcata tra i giovani”. Nel frattempo le
imprese in attesa di superare la crisi “privilegiano forme
contrattuali più flessibili rispetto a impieghi permanenti
a tempo pieno”.
Viene così ricordata un’osservazione
dell’Ocse secondo la quale: “si assiste
all’emergere di forme di precarietà nei posti di lavoro
e nelle retribuzioni che finiscono per ridurre i trattamenti
pensionistici futuri per questi lavoratori”. Il fatto
è che spesso il lavoratore, precario o no, più che
attraverso una scelta autonoma, compie questo passo
della previdenza complementare “sospinto da uno
stato di necessità”, spesso privo di una cultura finanziaria
in grado di valutare le opportunità.
Eppure già oggi esistono 39 Fondi pensione negoziali, con oltre
2milioni di aderenti e 20 miliardi circa di raccolta (dati
2009), 76 Fondi aperti, 391 Fondi preesistenti, per
un totale complessivo di 4,7 milioni di aderenti e 73
miliardi di raccolta. Con luci e ombre. La crisi economica
ha infatti imperversato costringendo all’uscita
da detti Fondi di oltre 40 mila. Mentre molti chiedono
anticipazioni e cessioni del quinto. Le urgenze economiche
strozzano, dunque, il risparmio previdenziale.
Con grave danno per una moltitudine di persone che
vedono ipotecato gravemente il proprio futuro.
Sono tanti i temi su cui questo utile sito (curato oltre che
dal direttore Ferrante da Vittorio Liuzzi e Noemi De
Santis) intende lavorare. Sonopersone, studiosi, giornalisti,
ex sindacalisti, che credono nella scommessa
della previdenza complementare. Magari in attesa
del PCG per i precari.

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