La Vendetta degli Anti-Eroi – Il cinema di Nicolas Winding Refn
A cura di: Stefano Giorgio, Fabio Zanello
Edizioni: Il Foglio Letterario
Pagine:150
Oramai quasi due anni fa Taxi Drivers dedicò la copertina alla trilogia di Pusher, in occasione dell’uscita postuma dei film nelle sale del Cinema Aquila a Roma. All’epoca il nome di Nicolas Winding Refn stava cominciando timidamente ma inesorabilmente a crescere. È evidente che Drive e la vittoria a Cannes abbiano giocato un ruolo fondamentale per la fama del regista danese, ma possiamo effettivamente dire che sia stato il passo decisivo? Il saggio edito da Il Foglio Letterario, nato dalla congiunzione di due lavori simili nati nello stesso periodo, e, diventato un unico tomo, una scelta felice e collaborativa che, come direbbe Stanis di Boris, sembra così poco italiana. La carriera del regista viene analizzata film per film e da punti di vista differenti. L’occasione ottima per il lettore è di farsi una propria idea su come veramente si sia arrivati al punto di adesso. Il cinema di Refn è quasi ingenuamente personale, e assolutamente non forzatamente analitico, ma genuinamente attratto da una forma alternativa, quasi autistica, di regia. Tanti come e perchè vengono aperti, tante ipotesi e opinioni possono essere campate in aria, ma quello che viene fuori è l’imperscrutabilità dell’evidenza, e la sublimazione di una forma d’arte che manifesta in modo semplice e diretto qualcosa che per struttura diviene complesso e incomprensibile. I film di Nicolas Winding Refn chiedono di essere visti con gli occhi della percezione, e di aprire il cuore e la mente a una esperienza concettuale. Questo diventa un assioma quasi taoista (o daoista, come dicono gli esperti) nel momento in cui la parola viene distrutta e rimodellata per entrare all’interno del vero significato dell’essere. Il tutto passa attraverso quello che speriamo rimanga un ragazzo appassionato di film di serie B, e un inguaribile sognatore. Quello che succederà lo vedremo nei suoi film. I saggi sono di Aurora Auteri,Alessandro Baratti, Luca Biscontini, Marco Cacioppo, Giacomo Calzoni, Francesco Giani, Stefano Giorgi, Domenico Monetti, Michele Raga, Gianluigi Perrone, Mariangela Sansone e Fabio Zanello… e del sottoscritto. Prefazione di Laurent Duroche, giornalista di Mad Movies e autore del documentario NWR, sulla vita recente del regista danese.
Gianluigi Perrone