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La vendetta della Piota Vagante

Creato il 01 aprile 2013 da Fathersnake

La vendetta della Piota Vagante

foto by Gino Marangoni - sito http://www.biellaedintorni.it/

Sabato 30 marzo. Scenario: la frazione Prelle di Salussola, un pugno di case in ambiente bucolico. Sono qui a correre per la seconda volta il Trail della Piota Vagante. E per la seconda volta il tempo non è dei migliori. Persino peggio della volta prima. Non si tratta solo di umidità: questa volta è pioggia.
Sono carico e fiducioso delle mie possibilità. Migliorare il risultato dell'anno prima sembra impresa alla  portata. Cinque chili in meno rendono la corsa in salita molto meno faticosa e comunque si tratta di un trail collinare corto di media difficoltà, senza lunghe ascese.
Si parte ed il serpentone formato da circa 200 unità si lancia lungo un asfaltato tratto in discesa, preludio alla prima salitella. Un grosso tronco, caduto di traverso sul tracciato ci costringe ad abbassarci per poter proseguire. Alcuni, come Stoppre, non lo vedono; dal traumatico incontro ne riporterà una ferita sanguinante sulla fronte ma proseguirà stoicamente.
Corro i primi chilometri ad un ritmo che mi soddisfa, sembra giornata di gran spolvero. Poche posizioni davanti a me scorgo G.P. e se ancora non mi ha seminato è la prova che sto correndo bene.Curva a sinistra.
Stop.
La gara si ferma.  Non capisco cosa stia succedendo. Di primo acchito penso che un tratto del percorso sia impraticabile e che l'organizzazione ne abbia deciso un ridimensionamento costringendoci ad una deviazione. Sono attimi concitati. Si discute ma non afferro quello che si dice. Ho solo fretta di ripartire, comincio a raffreddarmi. Abbiamo sbagliato strada? Hanno sbagliato quelli davanti? L'iniziale capannello di runner diventa un gruppo corposo, mano a mano che veniamo raggiunti da altri. Poi, si decide di proseguire accorciando il giro originario. Si è trattato, a quanto pare, di un problema segnaletico al primo incrocio, per cui avrebbero sbagliato tutti. Riparto tristemente, ogni ardore agonistico raffreddato. La gara mi pare compromessa, ma voglio portare a casa almeno un pò di chilometri per non rendere completamente inutile l'uscita. Intanto la pioggia si fa davvero insistente ed il fondo dei sentieri sempre più infangato. Con il passare dei chilometri riprendo il buon ritmo iniziale, che lo stop non sembra aver compromesso. Ormai si corre sotto la pioggia, incuranti delle pozzanghere ed il fango che avvolge i piedi e che reclama spazi sempre più grandi. Il percorso lo conosco, non mi aspetto sorprese. Si ripassa dalla frazione Prelle per imboccare il giro lungo e la leggera salita che mi aveva sfiancato lo scorso anno sfila senza troppe difficoltà. Mancano pochi chilometri all'arrivo quando sono costretto a fermarmi perchè mi si sono slegati i lacci di una scarpa. Sono costretto a togliermi un guanto completamente zuppo e le dita insensibili per il freddo non agevolano il compito di riallaccio. Alcuni sparsi runner mi affiancano e superano. Riparto, ma neppure un chilometro dopo sento le stringhe nuovamente lente e mi accorgo che mi si sono slacciate. Di nuovo. Una bestemmia ci sta. Dalle retrovie mi raggiunge un altro concorrente. Li stringo così forte che a momenti mi sego la scarpa in due. Rimettermi il guanto sarebbe operazione complessa ed allora lo tengo in mano. Mi riporto sotto gli ex inseguitori che riprendo, fino a prender parte ad una finale volata a tre.
Meglio dell'anno scorso? Sì, anche se la classifica generale è stata inevitabilmente condizionata dallo stop in gara, speso a capire cosa stesse succedendo. Qualcuno si era fermato di più, altri meno. Altri erano addirittura proseguiti prendendo preso una direzione diversa dalla maggioranza.
Aldilà di questo, mi sono divertito e penso che i trail occuperanno uno spazio sempre maggiore del mio calendario agonistico.
Domenica prossima, ad esempio...
Rock'n'roll


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