Magazine Religione

La vera data di nascita di Gesù.

Da Salvoc
La vera data di nascita di Gesù. Come saprà il visitatore che ha letto gli ultimi miei post, è da un po’ che mi interesso delle date relative agli eventi cardine del cristianesimo. E questo soprattutto perché ho notato che quando si va ad indagare su di esse si scoprono delle corrispondenze numeriche che forse non sono casuali. Ho già parlato nel precedente post della probabile data di morte di Gesù Cristo (giovedì 2 aprile del 33 d.C. in calendario giuliano), in questo post tratterò della sua data di nascita.
La tradizione si rifà al calcolo di Dionigi il Piccolo, che ha permesso di suddividere la storia occidentale in due ere ben distinte: Avanti Cristo (Era Classica) e Dopo Cristo (Era Volgare).
Prima di procedere però, vorrei chiarire il rapporto che esiste tra due diversi sistemi di computo delle date: quello storico e quello astronomico.
Guardate questa tabella: nella parte superiore è indicata la numerazione storica, quella a cui siamo abituati quando leggiamo i libri, e nella parte inferiore è evidenziata quella astronomica.
  
La vera data di nascita di Gesù.   
Ovviamente il tempo scorre da sinistra verso destra. Come si può notare nel computo storico degli anni manca lo zero e si passa direttamente dall’1 a.C. al 1 d.C. . Cioè l’era classica finì il 31 dicembre dell’1 a.C. e l’indomani ebbe inizio l’era volgare con  il 1° gennaio dell’1 d.C. Invece nel computo astronomico è stato introdotto lo zero, sconosciuto agli antichi, così l’era classica, o prima di Cristo, in questo calendario finisce più correttamente il 31 dicembre del –1, ( cioè 6 giorni dopo la nascita di Cristo, come vedremo) mentre l’indomani comincia l’Era Volgare, o dopo Cristo, con il 1° gennaio dell’anno 0. Le stellette (↑*) sopra e sotto stanno ad indicare la data che riteniamo come la  più probabile per la nascita di Gesù: il 25 dicembre del 2 a.C. in computo storico ovvero il 25 dicembre del –1 in computo astronomico. Perciò secondo questa tesi Gesù sarebbe nato 6 giorni prima del il 1° gennaio dell’anno 0 in computo astronomico.

Due date a confronto
Diciamo subito che le ipotesi sul periodo della nascita di Gesù su cui gli storici si sono confrontati sono state essenzialmente due: quella che la pone nel 6 o 7 a.C. e quella della tradizione e proposta da Dionigi il piccolo che la vuole occorsa nel  25 dicembre dell’ 1 a.C.,  ovvero nell’anno 0 in computo astronomico, mentre comunque la tesi che qui sosterremo con più convinzione è quella che la pone nell’anno precedente, cioè il 25 dicembre del 2 a.C. , cioè nell’anno – 1 in computo astronomico (come evidenziato dalla tabella sopra riportata).
Il fatto che sia stata proposto da molti storici il 7 a.C. come anno di nascita, così lontano da quello tramandatoci dalla tradizione, lo si deve principalmente ad un equivoco e cioè a quello di fissare la morte di Erode il Grande il 4 a.C.

La questione dell’anno di nascita (7 a.C. oppure 2 a.C.?)
Ma vediamo i riferimenti storici appresi dal Vangeli contemporanei alla Nascita:
1) Era regnante Erode il Grande
2) Era stato indetto un censimento mentre Quirino era governatore della Siria
3) Era visibile una ‘stella’ che fu ritenuto come un segnale dai Magi
1) Quando muore Erode il Grande?
Secondo Giuseppe Flavio, Erode iniziò a regnare quando compiva 15 anni, mentre Arcano, da quando Pompeo l’aveva ordinato Sommo sacerdote a Gerusalemme, era giunto al nono anno dalla sua nomina.
Inoltre sappiamo che all’epoca della battaglia di Azio, nel settembre del 31 a.C., Erode era nel suo settimo anno di regno. Quindi l’inizio del regno di Erode è da porre verso il 37 a.C.
Da Antichità giudaiche sappiamo che il suo regno durò trentasette anni, ossia da trenta a trentuno anni dopo la battaglia di Azio. Inoltre sappiamo che Erode prese la decisione di ricostruire il tempio nel suo diciottesimo anno, all’indomani della visita di Cesare Augusto in Siria, la cui data, 19 a.C., è certa tramite gli storici Romani. Insomma: nel 4 a.C. Erode era ancora vivo.
Sappiamo inoltre che Erode morì a 70 anni circa, quindi nell’ 1 o 2 d.C. - esattamente 55 anni dopo il 54 a.C. - e non quindi nel 4 a.C. come comunemente ancora si sente ripetere. Scrive Giuseppe Flavio che Erode morì circa due settimane dopo una spettacolare eclisse di luna e che i funerali furono celebrati prima della successiva pasqua ebraica. L’eclissi a cui fa riferimento Giuseppe Flavio, come evento legato alla morte di Erode, si è verificata sia nel 4 a.C. che nel 29 dicembre del 1 a.C.
In più le reggenze dei figli di Erode eccedono di tre anni le rispettive date di abdicazione o di morte: Archelao è cacciato dalla Giudea nel 7 d.C. dopo 10 anni di reggenza; Filippo muore nel 34 d.C. dopo 37 anni di reggenza e Antipa muore nel 40 d.C. dopo 43 anni di regno. Fatto che induce a sostenere un periodo di almeno tre anni di coreggenza del padre con i figli. In tal modo bisogna posticipare all’1 o al 2 d.C. la data di morte di Erode, perché quella del 4 a.C. è in realtà la data del testamento con cui suddivide il regno tra i tre figli.
Ma tenendo conto di ciò e anche della data dell’eclisse, il 29 dicembre del 1 a.C.,
 si può ragionevolmente ritenere che Erode sia morto il 14 gennaio del 1 d.C. Secondo la nostra tesi Gesù perciò era nato da poco più di un anno. E’ ragionevole pensare che dopo un po’ la Sacra Famiglia abbia deciso di far ritorno a Nazaret, e ciò dopo quasi un anno di esilio in Egitto. (1) (2) (3)

2) Era stato indetto un censimento mentre Quirino era governatore della Siria
Ci sono prove storiche di questo censimento?
Il censimento era una istituzione romana che si effettuava periodicamente per poter imporre tasse e tributi ai sudditi. I romani obbligavano i cittadini a rientrare nei rispettivi luoghi di origine per il censimento (4).
Il censimento a cui fa riferimento Luca legandolo alla nascita di Gesù avvenne ‘mentre Quirino era governatore della Siria’. Da Tacito sappiamo che Quirino  fu governatore della Siria non solo nel periodo certo tra il 6 d.C e il 9 d.C, quando Gesù era nato da un pezzo, ma anche forse fin dai tempi della guerra in Cilicia del 6 a. C. molto probabilmente succedendo a Varo, legato di Augusto nel periodo tra il 6 e il 5 a.C.
Giuseppe Flavio fornisce una lista, parziale e lacunosa, dei legati in Siria tra il 10 a.C. e l’1 d.C. Egli dà la notizia di Varo fino al 5 a.C. ma poi salta all’1 d.C. con Gaio Cesare. Non fornisce notizia di legati imperiali nel periodo tra il 3 e il 2 a.C. Ma potrebbe essere allora quello il periodo in cui Quirino fu legato in Siria e quella la data in cui vi fu il censimento in questione (5). A sostegno della presenza in Siria di Quirino in quel periodo ci vengono fra l’altro in aiuto due scoperte archeologiche: una iscrizione rinvenuta a Tivoli nel 1764 e una iscrizione trovata nel 1912 ad Antiochia (6)
Orosio, uno storico del V secolo, afferma che per il suo 25° anno di regno (cioè intorno al 2 a.C.) Augusto ordinò un censimento con giuramento di fedeltà all’impero romano e che Gesù fu iscritto nelle liste del censimento appena nato. (7)

3) Era visibile una ‘stella’, che fu ritenuta come un ‘segnale’ dai Magi
Per quanto riguarda la stella che videro i Magi, interpretandola secondo la teologia zoroastriana, come quel segno luminoso che avrebbe indicato loro che era nato il ‘Dominatore’ o ‘Salvatore del mondo’ possiamo riferirci a delle congiunzioni astrali particolarmente significative, rare e luminose che accaddero nel periodo che va dal 3 a.C. all’ 1 a.C.  e che interessarono Giove, Venere e la stella Regolo, oltre che le costellazioni del Leone e della Vergine (!). Eccole:
1) L’11 agosto del 3 a.C. - Venere e Giove sono in congiunzione visibili nel crepuscolo orientale prima dell’alba. Entrambi si stanno muovendo verso est.
2) Il 16 agosto del 3 a.C. - sono in congiunzione Venere e la stella Regolo, che significa ‘piccolo re’, della costellazione del Leone, anch'essa un simbolo regale  e simbolo della tribù di Giuda seconda la Genesi (Gen 49,9).
3) Il 13 settembre del 3 a.C. - Giove e la stella Regolo sono in congiunzione
4) Il 27 novembre del 3 a.C. - Giove è fermo, e comincia a muoversi di moto retrogrado verso ovest
5) 17 febbraio 2 a.C. - Giove e Regolo sono in congiunzione per la seconda volta, Giove continua il moto retrogrado.
6) 28 marzo 2 a.C. – Giove è stazionario,  avendo terminato il moto retrogrado
7) 8 maggio 2 a.C. – Giove e Regolo sono in congiunzione per la terza volta.
8) 10 giugno 2 a.C. – Venere e Regolo nuovamente in congiunzione.
9) 16 giugno 2 a.C. – Venere e Giove sono in congiunzione. Essi sembrano fondersi in un unica stella nell’ovest, al tramonto.
10) 25 dicembre 2 a.C.  – Giove è stazionario al centro della costellazione della Vergine. Questo stazionamento, durato una settimana, è particolarmente significativo, potrebbe spiegare il «si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino» (7).
11) 21 agosto 1 a.C. – Venere e Giove in congiunzione nella costellazione della Vergine
Questi fenomeni celesti osservati dai Magi e durati quasi due anni spiegherebbero anche il periodo comunicato da essi ad Erode il quale infatti fece uccidere i nati da due anni in giù.
Dalla congiunzione di Venere con Giove del 12 agosto dell’anno 3 a.C., si passa a  quella del 17 giugno 2 a.C. talmente stretta — i due corpi celesti non potevano essere separati ad occhio nudo —  tanto da apparire un solo astro nel cielo del tramonto.
Dice Michele Crudele in Disf.org Scienza e Fede :
Lo spettacolo dev’essere stato veramente eccezionale e, visto dal Paese dei Magi, appariva proprio in direzione della Palestina (ovest). La costellazione del Leone e la vicinanza prospettica dei due pianeti con Regolo aumentano le associazioni a un Re dei Giudei. Venere è inoltre detta «stella del mattino» perché risulta particolarmente visibile, con periodicità regolare, all’alba. La stella del mattino è riferita a Cristo in alcuni passi del NT (cfr. 2Pt 1,19; Ap 2,28 e 22,16). I Magi sarebbero quindi partiti per Gerusalemme dopo questa strettissima congiunzione e ne avrebbero lì vista un’altra, meno stretta, il 21 agosto 1 a.C., nella costellazione della Vergine, che in qualche modo ricordava la precedente. Resterebbe tuttavia da spiegare l’espressione «abbiamo visto sorgere la sua stella» (Mt 2,2) dato che nel giugno del 2 a.C. la congiunzione fra Venere e Giove si vedeva al tramonto. L’espressione si potrebbe però applicare alla prima delle tre congiunzioni, avvenuta  il 17 agosto del 3 a.C., che ebbe luogo nel cielo orientale. Ciò obbligherebbe ad estendere a tutti e tre gli eventi l’uso del termine singolare “stella”, che a rigore poteva essere applicato solo alla seconda congiunzione. Il maggior punto a favore di questa tesi è la durata di due anni tra il primo e l’ultimo evento, che corrisponde alla risposta dei Magi alla domanda di Erode. (7)
Conclusione sull'anno di nascita
Incrociando i periodi che abbiamo menzionato, soprattutto i primi due, cioè vita e morte di Erode e Censimento nel periodo di Quirino, possiamo allora ragionevolmente porre l’anno di nascita di Gesù nel 2 a. C. del computo storico ovvero nell’anno –1  del computo astronomico.
Vediamo adesso il giorno.
La questione del giorno di nascita (25 dicembre?)
Luca, intendendo inquadrare storicamente Gesù e la sua venuta, fornisce una coordinata: comincia il suo Vangelo riportando una tradizione giudeo-cristiana gerosolimitana, un fatto apparentemente marginale ma storicamente verificabile dai suoi contemporanei, ancor prima del 70 d.C. Secondo l’evangelista, l’angelo Gabriele aveva annunziato al sacerdote Zaccaria, mentre “esercitava sacerdotalmente nel turno del suo ordine” (1,8), quello di Abia (1,5), che la sua sposa Elisabetta avrebbe concepito un figlio.
Luca rimanda pertanto ad una rotazione disposta da David (1Cr 24,1-7.19): le 24 classi si avvicendavano in ordine immutabile nel servizio al tempio da sabato a sabato, due volte l’anno.
Il turno di Abia, prescritto per due volte l’anno, cadeva dall’8 al 14 del terzo mese del calendario (lunare) ebraico e dal 24 al 30 dell’ottavo mese. Questa seconda volta, secondo il calendario solare corrisponde all’ultima decade di settembre.
In tal modo è storica anche la data della nascita del Battista (Lc 1,57-66) corrispondente al 24 giugno, nove mesi dopo. Così anche l’annuncio a Maria “nel sesto mese” (1,28) dalla concezione di Elisabetta, corrispondente al 25 marzo. Ultima conseguenza è dunque storica la data del 25 dicembre, nove mesi dopo. (8) (9)
Con ciò non si vuol dire che tutto sia chiarito, però “Le vecchie ipotesi, secondo cui il 25 dicembre era stato scelto a Roma in polemica con il culto mitraico o anche come risposta cristiana al culto del sole invitto, che era stato promosso dagli imperatori romani nel corso del terzo secolo come tentativo di stabilire una nuova religione di stato, oggi non paiono più sostenibili” (10).
Conclusione finale:  ricorrenza del numero 14.
Nonostante vi siano ancora molti storici che fissano la data di nascita di Gesù nel 6/7 a. C. perché ritengono (erroneamente) che Erode il grande sia morto il 4 a.C., io preferisco la tesi della nascita del 25 dicembre del 2 a.C. e questo, oltre al fatto che ci sono prove molto convincenti al riguardo, anche perché se accettiamo questa data di nascita e quella della morte come avvenuta il giovedì 2 aprile del 33 d.C., allora i giorni di vita terrena di N.S.G C. risulterebbero esattamente 12152, numero che è perfettamente divisibile per il modulo di Tempo di 868 giorni scoperto da Vidal (11) e che darebbe come risultato 14. Cioè N.S. Gesù Cristo secondo questa ipotesi sarebbe vissuto esattamente 14 Tempi e morto il 14 di Nisan, giorno in cui cominciava la Pasqua ebraica e veniva immolato l’agnello. D’altronde Matteo nella cronologia degli ascendenti di Gesù dice (Mt 1,17) : “La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di 14; da Davide fino alle deportazioni in Babilonia è ancora di 14; dalla deportazione in Babilonia a Cristo è ancora di 14”.
Troppo spesso viene indicato il 14 non vi pare? Forse è una coincidenza...o forse no?
_________________________________________________________
Note e crediti
(1)Sangalli sulla Bussola Quotidiana - La data di morte di Erode - un test per i lettori
(2) Michele Loconsole – Quando è nato Gesù – ed San Paolo 2011 pag. 33 e pag. 55
(3) Giorgio Fedalto – Da Pasqua il Tempo nuovo (questioni di cronologia ebraico-cristiana) – Casa Editrice Mazziana 2012
(4) Michele Loconsole - Op.cit.- nota a pag 41
(5) Michele Loconsole - Op.cit.- pag 45-46
(6) Michele Loconsole - Op.cit.- pag 47
(7) Michele Crudele – La stella di Betlemme – Disf.org
(8) "Le date del Natale e dell'Epifania" e "Le date del Natale: Dionigi non ha sbagliato" di don Nicola Bux e don Salvatore Vitiello pubblicate su Fides e Forma
(9) "Il 25 dicembre è data storica" del prof. Tommaso Federici,
(10) J.Ratzinger - Introduzione allo spirito della liturgia - Ed. San Paolo, Cinisello B. 2001, p 104.
(11) Carlos Vidal Martinez – “…e i suoi non la ricevettero” – Edizioni Segno - 1995

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog