Il 28 aprile del 1829 nasce un bambino che potrebbe cambiare le sorti dell’Inghilterra: è il figlio illegittimo di re Giorgio IV, e per questo viene subito allontanato da corte. Esiliato nelle Indie Orientali porta con sé un antico orologio, unico legame con il suo passato. James Fry, questo è il suo nome, s’imbarca a soli tredici anni e inizia la carriera da pirata che ne farà l’uomo più ricercato dell’Impero.Passerà alla storia come “il giovane lord”, “lo scalzo”, “il principe dei mari”... Nessuno sa invece che lui è Capitan Uncino.
L'autore:Pierdomenico Baccalario, è nato il 6 marzo del 1974 ad Acqui Terme, una piccola e bella cittadina piemontese. Ha iniziato a scrivere al liceo Classico: in certe ore particolarmente noiose fingevo di prendere appunti, mentre in realtà inventavo racconti. Lì ha anche conosciuto un gruppo di amici appassionati di giochi di ruolo con i quali ha inventato ed esplorato decine di mondi fantastici. Ha frequentato la facoltà di Giurisprudenza, ha vinto il Premio Battello a Vapore con il romanzo La strada del guerriero. E da quel momento ha cominciato a pubblicare romanzi. Dopo la laurea si è occupato di musei e di progetti culturali, cercando di far raccontare storie interessanti anche ai vecchi oggetti polverosi
Recensione:
A volte ci sono dei libri che dobbiamo leggere per forza.Non sono stati scritti dal nostro autore preferito, non ne abbiamo sentito parlare bene in precedenza, non fanno parte del nostre genere prediletto, eppure sentiamo che è nostro dovere leggerli. Magari per amarli, forse per disprezzarli, sicuramente per appurare la loro coerenza con quel che sappiamo (e amiamo) di quella storia.Non credo di averlo mai detto prima nel blog, ma ho una sorta di adorazione, o forse venerazione per Peter Pan.Per quel bambino che non voleva crescere, per i giardini di Kensington che hanno ospitato le sue prime avventure, per tutti i bambini sperduti e Wendy, Campanellino, Nana, Capitan Uncino, la fantastica Neverland.Il mio amore si allarga al film d'animazione della Disney, all'immaginario sequel spielbergiano dal cast eccezionale, alla ben più recente versione sognante e cinematografica diretta da P.J.Hogan, all'adattamento più realistico con J.Depp, K.Winslet e D.Hoffman, al musical portato in giro per l'Italia sulle splendide canzoni di Bennato...Ok, mentre scrivevo gli occhi mi si sono chiusi per cercare la seconda stella a destra...James Matthew Barrie sa farmi sognare continuamente. Attraverso ogni suo personaggio, ogni sua idea, ogni sua parola. E chi ha seguito i suoi passi è riuscito a farmi continuare a sognare.Stavolta ci ha provato lo scrittore Baccalario con La vera storia di Capitan Uncino, pubblicata a novembre 2011 per la collana Il Battello a Vapore della Piemme.Una storia evidentemente per i più piccoli. Una storia per me.Ero davvero curiosissima di sapere qualcosa di più sul pirata più terribile e più sfortunato di tutti i tempi, ed ero preparatissima a farmi conquistare e spaventare da lui.La storia inizia con la nascita di James Fry, figlio illegittimo del re D'Inghilterra e procede con la narrazione della sua infanzia, proseguendo col resoconto degli eventi della sua vita che lo porteranno alla perdita della mano, al terrore per i coccodrilli, alla fama di pirata terribile e temuto da tutti.Per poi concludersi con un finale incantevole che intreccia verità e fantasia.La parte centrale del libro non son riuscita ad apprezzarla a pieno, perché non amo troppo le storie delle avventure per mare, ma son sicura che sarà la parte più amata da tutti i bambini/ragazzi che si ritroveranno a leggere queste pagine. Leggendo questa storia non si può non restare inteneriti dalla figura di colui che diventerà Uncino nella versione di Barrie. Non si può restare colpiti dal senso dell'avventura, dell'onore, della lealtà e della giustizia di quell'uomo che sembra restare sempre giovane. Non c'è l'ombra del Capitan Uncino, mai. Quasi a voler sottolineare che la sua malvagità non è stata altro che l'invenzione della fantasia dello scrittore, che ha voluto regalare al grande Capitano l'eternità. Non riusciamo a capire perché Uncino possa arrivare ad odiare i bimbi sperduti o lo stesso Peter, non capiamo da dove provenga il suo carattere inacidito e cattivo. Non c'è traccia del buon vecchio Spugna. Mancano gli elementi che potrebbero farci collegare questa storia a quella che conosciamo. Manca la trasformazione di Sir James Fry in Hook. Sarebbe stupendo se non fosse mai avvenuta, se fosse solo frutto di una fervida fantasia. Ci tranquillizza, ci rende più amabile il cattivo dei cattivi. Non sarà un romanzo memorabile, ma occuperà per sempre un posto speciale nella mia libreria, accanto a versioni e edizioni di Peter e di chi negli anni ha provato a raccontarmi di lui.
Valutazione: 3 stelline