John Edward Williams (Clarksville,1922-Fayetivile,1994), scrittore americano, professore all'Università di Denver, autore di Nothing But the Night(1948), The Broken Landscape(1949), Butchers's Crossing(1960), nel quale descrive la vita di frontiera nel Kansas attorno al 1870, Stoner (1965), storia romanzata di un professore universitario di inglese, si vide arridere il successo solo nel 1973, quando il suo quarto romanzo, Augustus, rappresentazione violenta dei tempi dell'Imperatore, vinse il Nationale Book Award ex equo con Chimera di John Barth. L'ultimo romanzo The Sleep of Reason (Il sonno della Ragione) è rimasto incompiuto per la morte che lo colse a settantadue anni. Un autore comunque rimasto nell'ombra, nonostante il riconoscimento di cui sopra, torna alla ribalta postuma nel 2006 grazie alla New York Rewiew of Booke e a strategie di mercato. Da allora la sua fama cresce e le sue opere fanno il giro del mondo che scopre la sua prosa delicata e spietata al tempo stesso. Tradotto da Fazi editore il suo Stoner, diventa un bestseller internazionale, elogiato ad infinitum da Ian McEwan, esperto di narrativa delle ossessioni e dei deliri, temi che condivide con John Edward Williams affetto da un Edipo gigantesco, al punto da non trovare le parole per questo amore che rimane nel limbo dell'ineffabile. Poi è il momento di Augustus, con la sua Roma violenta non certo locus di pax augustea, come dice la propaganda ufficiale, tradotto da Castelvecchi. Poi ancora Butcher's Crossing ancora con la Fazi editore. Questa è la prova che spesso grandi scrittori originali ed inquieti conoscono fama postuma grandissima, come avvenne in Italia ad Italo Svevo. E John Edward Williams di inquietudine, deliri, ossessioni e prosa tagliente ne ha veramente da vendere e ora arriva in libreria il suo ultimo romanzo inedito, Nulla, solo la notte,sempre con la Fazi editore. Romanzo autobiografico? Sembrerebbe di sì, visto che il protagonista Arthur Maxley, dandy della California, vive tra relazioni complicate, una figura del padre quasi assente. E un Edipo ingombrantissimo e gigantesco, che lo turba con le sue perversioni incestuose. Opera dura, silenziosa, che si infiltra lentamente nelle ossa, alcolica, delirante, ma di un fascino difficile da raggiungere.
John Edward Williams, l´uomo e lo scrittore
Nonostante la fama dilaghi, John Edward Williams rimane difficile da decodificare, allusivo ed evocativo, come il colosso Grossman, così Repubblica ha intervistato la quarta e ultima moglie dello scrittore, Nancy Gardner, compagna di trentacinque anni di vita; scopriremo lati ancora più oscuri e il criptico permane. Si sono incontrati all'Università di Denver, in Texas, nel 1959; una storia felice e non tormentata, a differenza dei protagonisti dei romanzi: un uomo allegro che saper far ridere. E chi lo avrebbe mai immaginato? Se pensiamo a Stoner, professore anonimo e sconfitto, con cui sempre la critica ha identificato l'autore, Invece no, scopriamo che l'unica opera veramente autobiografica è Augustus, e che l'autore spesso sognava di essere il suo personaggio preferito, snobbato dalla critica. Ma questo destino di autore poco riconosciuto non lo affliggeva; non correva dietro all'alloro poetico, perché egli si sentiva anzitutto professore, amato e stimato.
Un messaggio che dovrebbero raccogliere tutti gli attuali aspiranti scrittori che si rodono il fegato per emergere, cosa che non avviene quasi mai. Anche a lui balenò l'idea di smettere, come a tutti noi scrittori emergenti, ma poi arrivò il riconoscimento per Augustus e le cose cambiarono un po'. I suoi romanzi sono allucinati e l'ultimo resta incompiuto per via di un grave alcolismo, grande problema per familiari e amici
Nonostante questa sindrome, era lettore onnivoro e scrittore disciplinato: la scrittura come terapia; scriveva circa sette ore distribuite nel giorno per produrre da una a tre pagine. Meditate scrittori emergenti, che vi vantate di scrivere un libro in un mese! La scrittura è cosa seria e va centellinata: grande maestro John Edward Williams; quando non scriveva si rifugiava nella cura dell'orto corpo ed anima in armonia, dunque, sebbene devastato dall'alcool. Tra poco, come dicevo, arriva Nulla, solo la notte, scritto tra il 1942 e il 1945 in Birmania e india, quando si arruolò ventenne con l'aviazione americana. Scrivere lo teneva lontano dal Nulla della noia. Segnato dalla guerra, rischiò spesso di morire, visse del "rimorso del sopravvissuto"ed evitava l'argomento "morte"a parte nel momento di partire per il lungo viaggio. Ha sublimato con la scrittura il suo Edipo ed amava profondamente l'universo femminile, ha conosciuto momenti duri, ma anche travolgenti amori, senza riuscire mai ad esprime l'ineffabile: la madre.