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La verità sta tutta in un Trial Shift

Da Lacocchi @laCocchi
Come voi tutti ben sapete, sto cercando lavoro.
Mentre mi cimento in divertenti colloqui per stage pagati il minimo sindacale o non pagati, in vari giornali, aziende, siti internet, associazioni per barboni che vogliono tornare ad avere una vita sana (quello di stamattina) e varie ed eventuali, cerco anche un lavoro che mi dia della pecunia. Alquanta pecunia.
Memore io delle esperienze lavorative di Gardaland, dove passavo le giornate friggendo patatine (e venivo per questo chiamata molto affettuosamente dalla famiglia "La Patatinara"), scaldando panini Prezzemolo e preparando litri di Coca Cola al giorno, ho pensato bene di fare richiesta per fare la BARTENDER in uno dei fantastici pub londinesi.
Sabato ho portato curriculum in tutti i pubs del ridente quartiere di Chelsea, dove ho preso attualmente dimora, e ho atteso.
Lunedì sono arrivate le prime telefonate, ieri delle altre.
E' abitudine dei pubs offrire una prova per una sera, per vedere come il possibile pretendente se la cava. La prova viene anche chiamata "Trial Shift".
Fatta quella, decidono se assumere la fortunata o il fortunato.
Ieri sera è toccato a me.
Arrivo al pub con 5 impeccabili minuti di anticipo.
Per marcare bene, guarda come sono brava, educata e puntuale.
Vengo sbattuta su un tavolo con un menù in mano e la lista dei vini. Qualcosa non va.
Io non voglio sapere cosa date da mangiare in questo pub, io voglio servire le BIRE.
Mi viene consegnata una maglietta viola sei o sette taglie più grande di me, una cosa veramente sexy. Alla faccia che io al pub volevo conoscere l'inglese dei miei sogni. Che non esiste.
Sembravo una rapper molto, molto pallida.
Mi consegnano anche un grembiule enorme, e mi dicono: "Ok, allora ora impara a memoria i tavoli, come si fanno gli ordini e inizia a prendere le comande."
What?! Chi, chi è qui dentro che vuole fare la cameriera, io voglio fare la barista! Non la cameriera!
Il resto della serata è stata una tragedia. Le restanti 4 ore di prova, sono state un momento di crisi dopo l'altro.
Mi giungevano piatti sconosciuti tra le mani, da portare a altrettanti sconosciuti tavoli, occupati da fighe di legno molto chic e molto ricche, coppiette ultracentenarie, e giovani famiglie very posh.
"Vai a recuperare i bicchieri, non si fa così! Si fa così! NO! NO! Porta questo al 608 bis, questo al 2 e tre quarti, questo al 7 c."


Ma il culmine massimo della serata, l'apoteosi della crisi, il momento catartico, il jolly della mia prova è stato quando ho rovesciato un bicchiere di vino rosso addosso a un povero, povero cliente.
Non so nemmeno come ho fatto. E' caduto. Dal vassoio.
Qualcuno secondo me l'ha spinto. Il malocchio. Non so.
L'ho visto precipitare dal vassoio.
Ho detto ad alta, molto alta voce: "MERDA!" e poi splash!
Il bicchiere è caduto sul tavolo, sul BlackBerry del soggetto, che ho salvato con uno scatto felino, sulla sedia, sulla camicia del povero malcapitato.
Mi sono sentita morire.
Ho sperato per un momento che si aprisse un buco sotto di me, un po' come quando ho chiesto a Luca Marin se voleva le minkialezioni di inglese; un po' come quando ho chiesto a una ragazza ad un matrimonio "Sei incinta?" E lei mi ha risposto che aveva partorito 6 mesi prima; un po' come quando ho dato dello stronzo ad un mio professore e lui era seduto dietro di me.
Oggi ricevo una chiamata. I soggetti parlanti sono il mio datore di lavoro, e la sottoscritta.
Per comodità: DDL e CCM (Costanza, cameriera merda).
DDL: "Costanza, Ciao! Volevo dirti che da oggi entri a far parte del nostro pub!"
CCM: " Veramente?"

DDL: "Si, perchè?"
CCM: "No, non mi sembrava che la mia prova fosse andata molto bene..."

DDL: "Perchè hai rovesciato del vino addosso a un cliente?"
CCM resta in silenzio. Che c'è da dire, scusa?
DDL: "Ahhhahahaha, ma sono cose che capitano! Non preoccuparti assolutamente!"
Alla fine ho avuto il lavoro.
Suppongo che la tizia della prova di oggi, per non essere assunta, possa solo aver gettato in testa ad un cliente un piatto intero di fish'n'chips.
Altrimenti non me lo spiego com'è potuto accadere.
E comunque la prossima volta, invece che un bicchiere di vino, al cliente gli rovescio direttamente la bottiglia intera addosso.
Tanto sono cose che capitano.
Aahahah.

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