La verità su Solyndra

Creato il 12 marzo 2012 da Lucia Navone @lucia_navone

Francesco Ranci, amico e collega che per anni ha collaborato con il Quotidiano Energia, ora vive negli Stati Uniti. Da lui ricevo e, volentieri pubblico, la storia di Solyndra raccontata da chi ne ha seguito gli sviluppi in diretta

Di Francesco Ranci

Avvicinandosi le elezioni presidenziali Usa 2012, nella speranza di mandare a casa Barack Obama, i repubblicani cercano di dimostrare che quello dei “green jobs” è un mito, utilizzato da Obama per trasferire milioni di dollari dalle casse federali alle tasche dei suoi sostenitori (leggi: finanziatori della campagna elettorale). O dei suoi amici, come il diabolico Al Gore.

Il “caso Solyndra” funge da esempio paradigmatico: linea di credito da 500 milioni di dollari garantita dal contribuente, bancarotta, immediata distruzione dei circa 1.000 posti di lavoro in un primo momento creati. E fra gli investitori privati eccolo, in primo piano, il finanziatore di Obama, il multimiliardario George Kaiser.

Paradossalmente, l’unico politico statunitense ad aver previsto in tempo che il costo del silicio sarebbe crollato fu proprio Al Gore. Ma questo “piccolo particolare” viene ovviamente dimenticato, insieme ad altri “piccoli particolari” che qui di seguito elencherei.

George Kaiser, oltre ad aver raccolto circa 150.000 dollari per l’elezione di Obama, non personalmente ma attraverso la società di investimento controllata dall’ente di beneficienza da lui creato nel 1999, ha investito 400 milioni nel progetto industriale, vedendoli quindi svanire con la bancarotta. Lo stesso vale per gli altri soggetti privati che avevano investito nel progetto Solyndra, per ulteriori 600 milioni di dollari circa. E peccato che il secondo di questi investitori privati in ordine di importanza risulta essere la famiglia Walton, nota proprietaria della catena di grandi magazzini Wal-Mart, e molto “vicina ai repubblicani”. Nessuno, insomma, ci ha guadagnato. E tutti, repubblicani inclusi, ci hanno perso gran soldoni perchè, ironia della sorte, non hanno dato retta ad Al Gore.

Peccato, infine, che Solyndra sia stata creata in tempi non sospetti, nel 2005, proprio allo scopo di usufruire dei crediti garantiti dal governo federale, in forza dell’Energy Bill varato quell’anno dal Congresso repubblicano. Sotto la presidenza repubblicana di George W. Bush, Solyndra fu selezionata per partecipare al programma insiema a una dozzina di altre imprese, su oltre 400 che avevano fatto domanda.

Solyndra ha inoltre beneficiato di un sostegno finanziario in termini di esenzioni fiscali da parte dello Stato della California. Governatore di quello Stato, dal 2003 al 2011, fu il repubblicano, e famoso attore, Arnold Schwarzenegger. Schwarzenegger partecipò alla gioiosa cerimonia annuncio che lo stabilimento sarebbe stato costruito, a Freemont, California, insieme a Steven Chu e (in videoconferenza) al vicepresidente Biden. In quell’occasione il Governatore in carica disse, fra le altre cose: “Non è affatto un caso che Solyndra stia creando posti di lavoro qui in California”, con riferimento ai 35 milioni di dollari, in termini di esenzioni fiscali, che la società avrebbe incassato dalla California. E ancora oggi, Terminator non può far altro che dissociarsi apertamente dagli attacchi che la sua parte politica, invocando “lo scandalo Solyndra”, sferra contro la Casa Bianca.


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