Titolo: La verità sul caso Rudolf Abel
Titolo originale: Strangers on a bridge. The case of Colonel Abel
Autore: James B. Donovan
Editore: Garzanti
Collana: Saggi
Pagine: 377
Ebook: € 9,99
Cartaceo: € 18,60
Data di pubblicazione: 5 novembre 2015
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TRAMA
La mattina del 10 febbraio 1962, James Donovan è in missione sulla Glienicker Brücke, il celebre ponte delle spie che collega Berlino Ovest con l'Est comunista. Al suo fianco c'è Rudolf Abel, la più misteriosa ed efficiente spia del XX secolo, per anni clandestinamente negli Stati Uniti a capo dello spionaggio russo. Dall'altra parte del ponte, i sovietici tengono in ostaggio Francis Powers, il pilota di un U-2 americano abbattuto mentre era in volo segreto sull'URSS: Donovan ha ricevuto dal presidente Kennedy l'incarico di riportarlo in patria a ogni costo. "La verità sul caso Rudolf Abel" ci catapulta nelle drammatiche giornate vissute per realizzare lo scambio di prigionieri, nelle lunghe e pericolose trattative diplomatiche, nei momenti concitati e avventurosi della guerra fredda tra due blocchi con le armi costantemente puntate...
1962. Il mondo vive in piena Guerra Fredda, diviso dalla Cortina di Ferro. Lo spionaggio tra le due metà del mondo è all'ordine del giorno. Il libro è in realtà un diario giorno per giorno tenuto da James Donovan, avvocato di lunga fama, che ha partecipato tra le altre cose al Processo di Norimberga. Donavan accetta di difendere Rudolf Abel, considerato la spia russa su suolo americano più importante e misteriosa del secolo scorso. Giorno dopo giorno e incontro dopo incontro, Donovan ci da il ritratto di un uomo per bene, forse chiuso, ma che in fondo ama il suo paese e fa quello che molti americani facevano per il proprio, passa informazioni fingendosi un fotografo. Accanto al ritratto di Abel Donovan però ci da molto altro, in primo luogo ci parla dei rapporti tra America e Urss, formalmente pacifici ma in pratica sempre all'erta e con l'indice puntato sul famigerato bottone rosso. E poi racconta nei minimi dettagli anche il processo giuridico americano, senza tralasciare un po' di sano paternalismo.
Ammetto che da questo libro mi aspettavo una cosa molto diversa, anche alla luce del film da poco uscito nelle sale con Tom Hanks, Il ponte delle spie, che si rifà proprio a questo libro. Ecco, se avete visto il film sappiate che quegli eventi si trovano nelle 50 pagine finali, non di più. Quindi un po' delusa sono rimasta, anche perché il libro è particolarmente lento. Quello che però mi ha dato l'occasione di scoprire è il modo di lavorare di Donavan. Si ritrova a difendere uno degli uomini più odiati del momento da tutto il popolo americano, un popolo che leggeva la parola Comunista come noi oggi leggiamo Terrorista. Nonostante ciò l'avvocato difende e consiglia Abel nella maniera più professionale e giusta possibile, consigliandolo e diventandone quasi amico.
Non è un libro per tutti, sia chiaro, è un saggio e come tale va trattato e letto. E' un libro per gli amanti della Storia e per chi ama leggere particolari e cavilli... si lo ammetto, in fondo mi è piaciuto. Avrei voluto un po' più di azione? Si, soprattutto nella parte iniziale ma bisogna anche considerare che è stato scritto negli anni '60, quindi in contemporanea con gli eventi trattati.
Voto
Alla prossima