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La verità, vi prego, sulla vita

Creato il 25 luglio 2013 da Lacocchi @laCocchi
Oh, ma tu, laCocchi, sai dov'è finita?
Quella stronza a quanto pare se n'è andata per un mese e mezzo a viaggiare per l'Italia e il Portogallo, come avesse vent'anni, come se non lavorasse, come se avesse finito il liceo ieri, come se avesse un albero di soldi che le cresce in giardino. Che stronza, già. Già.
Ecco riassunto il mio mese e mezzo di silenzio: sono stata al sole. Come una lucertola, ho passato sei settimane in paesi dove il sole splende quasi perennemente e il cappotto e gli stivali d'estate sono solo un ricordo, rinchiusi dentro all'armadio dopo il cambio di stagione. Dopo quattro estati al gelo, questa volta ho fatto la valigia, girato le spalle alla gelida Albion (che ha visto bene nel mio mese d'assenza, di diventare il Marocco con temperature inaudite) e me ne sono andata. Avevo bisogno di staccare e di pensare. Di rivedere bene la mia vita dall'esterno, come se non fossi io a viverla, ma fosse un'altra persona. Analizzare ogni piccolo pezzettino e capire cosa fare esattamente di questa mia benedetta esistenza.
Ma si sa, tutte le cose belle prima o poi finiscono, e quindi anche le mie tanto sospirate ed aspettate vacanze, quelle che sognavo nei pomeriggi gelidi a Edimburgo imprecando con le scarpe bagnate sotto i diluvi universali con qualche tossico che mi chiedeva le monetine, sono arrivate, sono passate, e come un lampo sono finite e io mi ritrovo nuovamente in Scozia.
Varie sono state le reazioni al mio ora vivo in Scozia, durante numerose conversazioni di fronte a cocktail italiani non misurati con il misurino da 35 ml come in landa. Qualcuno mi ha detto che bella, vorrei tanto visitarla. Ma c'è qualcosa da fare lì? Altri mi hanno detto ah, Edimburgo, ho sentito che è molto bella. Ma ci sono i tossici?  Altri ancora mi hanno detto di aver passato nella ridente capitale scozzese le vacanze dei quindici anni sperando di imparare l'inglese. Sempre bello sapere in quale angolo dell'Inghilterra avete cercato di imparare l'inglese durante la vostra gioventù. Un inglese mi ha riso in faccia dicendomi what the fuck are you doing in Edinburgh, o, stando a traduzione letterale: che straminchia fai a Edimburgo? Un giovincello in un ostello mi ha chiesto esattamente dove si trova, la Scozia? Come hai detto che si chiama la città in cui vivi? 
Ho passato sei settimane ad interrogarmi sul paese in cui vivo. Sulle differenze sostanziali tra il paese dove sono nata, e quello dove ho scelto di vivere. Differenze che il primo anno sono divertenti, il secondo sono ancora divertenti ma diventano pesanti, e il terzo anno quasi diventano insopportabili. Perché dopo tre anni +, come i giochini per i bambini, uno comincia a chiedersi il perché, e vuole la verità. 
La verità sul perché io abbia deciso di vivere in un posto in cui il grigio è una costante, il freddo è un'ovvietà, al posto dei Pan di Stelle per colazione si mangia la Full English Breakfast con il bacon e i fagioli, in ogni panino ci sono quintali di maionese e il fritto non è un modo di cucinare, ma un modo di vivere. Alla faccia di tutto il sushi di questa terra. La verità sul perché io viva in un paese che sì, mi da molto, ma che toglie altrettanto. Che non mi vedrà mai veramente integrata, perché ho un accento.
E quindi, qual è la verità? La verità è che mi sono stufata. Ho visto la mia vita da fuori e mi sono accorta che sono stufa della gelida Albione.  Non c'entrava cambiare città, lavoro, amici, casa, quartiere. C'entra che è arrivato il momento di esplorare. Di vedere cose nuove che gli occhi non hanno mai visto. Di sentire, di viversela, questa vita. Allora la verità è che io, a gennaio, parto. Vado in Australia. E' deciso.
Il giovincello nell'ostello, a parte il non sapere dove fosse la Scozia, tra grandi bicchieri di mojito da mezzo litro, mi ha fatto una domanda che mi ha fatto pensare, a cui non ho saputo del tutto rispondere e che cazzo, sarà il mojito, ma hai ragione.  Che mi ha dato una botta in testa come se fossi stata nel limbo delle decisioni per tutto questo tempo.
Quand'è stata l'ultima volta che hai fatto qualcosa per la prima volta?

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