Come sei bella creatura mia
quando te ne vai per la via
facendo muovere quella veste
larga e larga per la festa
di Carnevale. tu ogni tanto
incespichi nel cerchio e di pianto
si riempiono gli occhi
Poi io ti guardo e dico che sei così bella
con tutti i pizzi e il cappello
da sembrare una reginella
e allora tu ridi come se capissi
e anche se con fatica fai qualche passo
a e quando il cerchio si arrotola
intorno alle gambe tu leggera come foglia
ti sostieni all’ombrellino
e poi con l’occhio malandrino
pare che voglia dire: voi grandi siete matti
mi costringete come vino nella botte.
Hai ragione, tu dovresti correre e giocare
senza pensare al vestito che si può strappare
o riempirsi di polvere. se cadi, si può sporcare.
Ma tu già testarda come giumenta selvaggia
ti getti a terra e cominci a scalciare
e dici seria seria: devo
vestirmi da Carnevale
ma a che vale
tutta quest’eleganza. questi pizzi e falpalà
se non posso correre e giocare?