Portogallo, il Paese iberico bagnato dall’Atlantico e porta d’ingresso per il Mediterraneo. Nel sud del Paese si trova una regione con rocce a strapiombo sul mare, venti forti e acqua gelida, le cui spiagge sono affollate di turisti nel periodo estivo: l’Algarve.
Anche i cicloturisti possono godere della natura aspra e selvaggia. Alcune riviste del settore, consigliano di percorrere con la due ruote un antico sentiero religioso che i pellegrini percorrono per raggiungere il Promontório de Sagres, luogo in cui furono rinvenute le reliquie di S. Vincenzo: la Via Algarviana, 300 km da percorrere in 14 tappe da percorrere anche in tutto relax, godendo delle bellezze del territorio.
Il ciclo tragitto, inizia da Alcoutim, caratteristico paese vicino alla Spagna con una tradizione legata ai mestieri tradizionali, come tessitura, ceramica, ricami e la produzione di miele, mandorle e fichi. Lungo il percorso si scopre la bellezza dell’entroterra di questa regione, anticamente occupata dai mori e di cui rimangono importanti testimonianze nei costumi e nell’architettura, caratterizzata da case tradizionali imbiancate a calce con i camini dai delicati arzigogoli.
Attraversata la Serra do Caldeirão, zona di produzione del sughero e seguendo un bellissimo tratto del fiume Ribeira do Arade, si giunge a Silves, antica capitale araba, sovrastata dal suo castello fortificato, circondato da un imponente muro di terra battuta ricoperto di arenaria rossa, testimonianza del dominio musulmano.
La via Algarviana prosegue verso la Serra de Monchique, famosa per la produzione delle arance portoghesi, dal cui punto più alto, il monte Foia, si possono ammirare i bellissimi panorami del territorio fino alle coste del paese. Infatti, continuando la pedalata, si raggiunge il Parque Natural do Sudoeste Alentejano, con le sue spiagge che si alternano con alte falesie dalle forme e colori diversi dovuti all’erosione nel corso del tempo e dove il mare si infrange impetuosamente. Qui, la Via Algarviana sale fino al punto più estremo del Portogallo e dell’Europa, il Cabo de São Vicente, che i romani chiamavano il Sacrum Promontorium. Qui le onde dell’oceano si placano arrivando sulla costa, permettendo ai vacanzieri di trovarvi refrigerio dal caldo estivo e di imprimere nella loro memoria i sapori e i profumi del mare di questa terra, per molti secoli considerata la fine del mondo.