La via del pepe, di Massimo Carlotto – L’incipit

Creato il 14 novembre 2014 da Diletti Riletti @DilettieRiletti

Uscito da pochi giorni, il libro di Massimo Carlotto, arricchito dalle belle illustrazioni di Alessandro Sanna, è una favola amara che mantiene però in vita un filo di speranza. E "speranza" è anche il significato del nome del protagonista, il giovane Amal che, seduto a prua, dialoga con la Morte.

Qui di seguito l'incipit corredato di un'immagine, per gentile concessione di E/O.

A bordo tutti stavano in silenzio, perfino il bimbo nato a poppa qualche ora prima. L'unico rumore era quello affaticato dei pistoni ma nessuno lo ascoltava più. Gli occhi erano puntati verso l'orizzonte, in attesa di scorgere un puntino e di gridare sollevati:

"Lampedusa!!!".

E abbracciarsi come solo i naufraghi sanno fare. Felici e commossi, pronti a dimenticare, per un attimo, le offese della vita.

Anche il mafioso libico che era al timone di quella carretta scrutava il mare, attento a non perdere la rotta e a scorgere in tempo le navi della Marina militare italiana. Non aveva dubbi che i radar avessero già rilevato la loro posizione ma contava sul fatto che le vedette non sempre uscivano dal porto. Quel giorno non si erano visti nemmeno gli elicotteri. Il comandante pensò che forse sarebbe riuscito a scaricare la "merce"senza problemi e non troppo lontano dalla riva, perché i "negri" dell'interno raramente sapevano nuotare.

Il ragazzo seduto a prua aveva la testa piena di sogni e la certezza che quella bellissima giornata fosse un segno della benevolenza di Dio. Aveva diciannove anni e si chiamava Amal, che in arabo vuol dire speranza. Lo avevano sistemato sulla punta proprio per il suo nome e per quei cinque grani di pepe che stringeva nel pugno della mano destra, e che facevano di lui il personaggio più autorevole della spedizione. Gli erano stati donati infatti dal nonno, il grande Boubacar Dembélé, guaritore, saggio, poeta, narratore delle storie della settima via del pepe e custode dei segreti del foggara, l'arte di scavare i pozzi nel deserto.


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