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La via del romanceIntervista a Flumeri e Giacometti: 2a parte

Creato il 09 luglio 2013 da Tiziana Zita @Cletterarie

leggere e baciarsiContinua l’intervista sul romance a Flumeri & Giacometti: una coppia di scrittrici che lavora insieme da anni ed è passata per tutte le epressioni del rosa: romanzi, fotoromanzi e serie tv. Vedi la I puntata nel post precedente.

Oggi chi è il protagonista maschile del genere rosa: che tipo di uomo si cerca?

Giacometti: L’uomo che ti viene incontro e che è da subito disponibile non lo vogliono. Preferiscono quello tosto e problematico che poi quando si rivela è l’uomo a tutto tondo. Che abbia una ferita è essenziale, ma non vogliono una mammoletta.

Flumeri: Ad esempio le donne della Radway davano molto peso all’umorismo, mentre ora l’uomo autoironico proprio non funziona. Noi ci abbiamo provato col secondo ebook, Per amore e per magia, che infatti carbura molto più lentamente perché lui è molto autoironico. Nella commedia l’autoironia funziona se la fa lei, se la fa lui no!

Giacometti: Commedia di situazioni non di personaggi: altra regola fondamentale.

Come conciliate gli ideali romantici di un amore eterno e puro con la vostra vita fatta di figli e mariti in carne ed ossa?

Flumeri: Io ti rispondo come quando mi chiedono “che consiglieresti a chi vuole scrivere rosa?” Prima di tutto un po’ ci devi credere, altrimenti non lo riesci a scrivere. Non lo puoi scrivere con la spocchia.

Sono d’accordo. Io che ho lavorato come producer e story editor di soap opera ho incontrato sceneggiatori che disprezzavano il proprio lavoro. Così non si va da nessuna parte. Ti deve piacere e ci devi credere.

Giacometti: Ti devi anche divertire.

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Flumeri: Se non ci credi la gente se ne accorge. Quindi evidentemente c’è una parte di noi romantica. Mi ricordo quando eravamo femministe: guai a dire che ti piaceva Via col vento! Ti linciavano. Quindi quelle cose te le leggevi di nascosto e dovevi dire che ti piaceva Z L’orgia del potere, che effettivamente mi piaceva, era uno dei miei film preferiti, però mi piaceva pure Via col vento. Quando ho fatto il corso con Luigi Forlai mi sono liberata perché finalmente ho potuto dire che il mio film preferito era Via col vento. Però negli anni Settanta e Ottanta non si poteva dire.

Giacometti: Io dico che è bello e giusto sognare. Poi la vita è fatta di quotidianità e di rapporti più o meno facili, ma a conti fatti sono vent’anni che stiamo con i rispettivi mariti e questo significherà pure qualcosa.

Che la letteratura rosa alimenta buoni matrimoni. Voi adesso siete un’impresa e avete una pagina su Facebook. Che parte hanno i fan nella vostra vita e quanto tempo della giornata dedicate alla promozione e allo scambio con le lettrici?

Giacometti: Tanto. Questa è la parte più difficile perché io che non ho mai amato particolarmente Facebook, da quando abbiamo iniziato a promuovere i libri ho iniziato ad accettare e a chiedere amicizia. Perciò passo due, tre ore alla sera a rispondere alle loro domande. L’altra sera era tardi, stavo per andare a letto e mi sono messa a chattare con una lettrice che mi ha detto che non vedeva l’ora di leggere L’amore è un bacio di dama, che lo voleva comprare e ci scambiavamo opinioni sugli altri libri. A un certo punto sono andata in cucina e quando torno, ho trovato sulla pagina Facebook la sua foto con il Kobo e lei che mi ha scritto: “Hai visto, l’ho comprato. Ora corro a letto a leggerlo”. Mi sono emozionata. E’ bello perché ti danno un feedback. Ti dicono cosa gli è piaciuto.

Flumeri: Ti scrivono delle persone che non hai mai visto e conosciuto e ti dicono anche delle cose carine. In questo mondo del romance e dintorni contano molto i blog e il rapporto diretto con le lettrici. I blog contano non solo per la diffusione, ma influiscono addirittura sulla linea editoriale di chi pubblica romance. Hanno il polso della situazione. Ad esempio La Biblioteca Romantica, che quello più grosso e quello fatto meglio, ha non so quante migliaia di contatti. Perciò loro possono dire quello che è piaciuto o non è piaciuto alla gente e il loro ruolo è molto importante.

Com’è il vostro metodo di lavoro in due? State insieme a scrivere, oppure vi dividete i compiti?

Giacometti: Noi scalettiamo come se dovessimo scrivere una sceneggiatura e quando abbiamo tutto il libro scalettato dall’inizio alla fine, a quel punto ci dividiamo il lavoro, ma sempre per piccoli pezzi. Se per caso c’è un pezzo che non ti viene lo lasci in stand by per l’altra. A fine giornata ci scambiamo i pezzi e ognuna lavora sul lavoro dell’altra.

Flumeri: Una volta impostata la struttura, lavoriamo per scene perché quindici anni di lavoro in televisione ti fanno lavorare in maniera visiva.

Come si lavora per l’erotico?

Giacometti: Scrivere il sesso è difficilissimo, ma si lavora allo stesso modo. La storia per noi comunque è prioritaria.

Flumeri: Ci sono degli erotici che sono pagine e pagine di descrizioni anatomiche. Noiosissimi. E’ sempre la storia che conta.

E voi quanto leggete?

Giacometti: In questo momento siamo un po’ spompate perché abbiamo troppi impegni per cui si lavora pure la sera. Comunque stiamo parlando di lettori forti. In un periodo normale parliamo di due, tre libri al mese.

Quali sono i vostri dei letterari per quanto riguarda il romance?

Giacometti: Angelica.

Flumeri: Angelica.

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Giacometti: Angelica è un capolavoro. Diciamo tutta la prima parte perché poi dal Nuovo Mondo si ammoscia un po’, ma la prima parte è eccezionale.

Invece uscendo dal genere?

Giacometti: James, Il giro di vite è stratosferico. L’ho amato e lo amerò sempre. E ti dico pure che ho letto dieci volte Anna Karenina. Ti ci metto pure La Certosa di Parma, altro grande amore.

Mi manca…

Giacometti: Non puoi perderlo. Nel momento che lo scopri è amore all’ennesima potenza.

Flumeri: Stendhal è il mio autore preferito. Il rosso e il nero insieme a Lo straniero di Camus per me sono i libri più belli. Lo straniero ha il più bell’incipit che abbia mai letto. Poi Il maestro e Margherita e Alice nel paese delle meraviglie.

Volevo chiedervi un libro una serie e un film che portereste nella capsula del tempo. Il libro me l’avete detto…

Flumeri: No, io non te l’ho detto perché il libro a cui sono emotivamente più legata è Il velocifero di Santucci. E’ il libro che ho letto più volte.

Veramente non lo conosco…

Flumeri: E’ la saga di una famiglia milanese. Io lo so a memoria. E’ ambientato nel ‘900. Se mi chiedi cosa mi porterei, anche se adoro Lo straniero e Stendhal, io mi porterei Il velocifero di Santucci che vi consiglio di leggere.

Giacometti: Sì, è un libro bellissimo. Da leggere assolutamente.

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Una serie tv?

Flumeri: Sono incerta fra Grey’s Anatomy e Six Feet Under.

Giacometti: Forse Grey’s Anatomy e The Good Wife che è bellissima.

Un film?

Flumeri: Io te l’ho detto prima e lo ribadisco: Via col vento.

Giacometti: Il sesto senso. Io amo anche l’horror… e prima o poi scriveremo qualche cosa.

Questa è una domanda che volevo farvi: avete mai pensato di cambiare genere?

Giacometti: Abbiamo scritto un soggetto meraviglioso che ci ha comprato Medusa e spero che prima o poi diventerà qualche cosa. E’ di un macabro all’ennesima potenza. Una storia molto intensa sull’arte estrema.

L’arte estrema?

Flumeri: L’arte che deforma i corpi. Un argomento affasciantissimo.

Qual è il rapporto fra la letteratura e la vita?

Flumeri: L’altro giorno parlavo con un amico che mi diceva: “Io leggo solo storie vere” e io gli ho detto: “Vedi quanto ti perdi!?” La letteratura è comunque una rielaborazione che serve ad alimentare anche la tua vita, senza quella io non potrei vivere. Senza libri per me la vita è inconcepibile.

Giacometti: Considera che io ho gravi problemi agli occhi e malgrado ciò, passo la giornata al computer e la sera se non leggo non posso dormire. Si apre una finestra su un altro mondo. E’ qualcosa che ti rigenera e che ti dà una marcia in più. Io leggo di tutto, tutti i generi. E’ il mio modo per accantonare la vita ed entrare in una vita parallela. Questo ti spinge a pensare, ti spinge a capire.

Flumeri: E poi non puoi scrivere senza leggere.

In sintesi estrema di cosa parla L’amore è un bacio di dama?

Flumeri: Quella delle sintesi estreme sono io perché quando lavoravamo per il produttore Pietro Valsecchi, se parlavi più di tre minuti non ti sentiva più. Questo mandava tutti nel panico. Perciò quando toccava a me ero terrorizzata e gliel’ho detto in meno di tre minuti. Lui mi ha fatto: “Ah, però brava!” Allora, Margherita, la nostra protagonista che vive in città, scopre che il marito la tradisce, viene sfrattata, perde l’ennesimo lavoro, decide di fare baracca e burattini e se ne torna al paesello in Toscana dove la mamma, da cui lei ha ereditato la passione per la cucina, aveva un ristorante. Mentre pensa cosa fare della sua vita, un amico le propone di fare la cuoca di un ricco industriale che sta comprando vigneti per produrre vino industriale, ma questo non lo dice. Lei va a fare la cuoca per lui e c’è un fortissimo conflitto perché lei è ecologica e lui è mister surgelato. Attraverso il cibo e l’amore che lei ha per il cibo, riuscirà a scongelarlo.

Flumeri e Giacometti
Ma è vero Gabriella che hai passato tre mesi a cucinare baci di dama…?

Giacometti: Assolutamente sì.

Che però ancora non ti vengono tanto bene?

baci di dama 4 - Versione 3

Giacometti: No, non è vero!

Ma perché hai dovuto fare tutti questi baci di dama?

Giacometti: Perché quando presentiamo il libro li portiamo e facciamo vedere come si fanno. Perciò io ho insistito e insistito e l’altra sera sono venuti perfetti. Tondi, tondi, proprio carini.


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