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La vie en rose: per un mondo tutto rosa #3

Creato il 14 dicembre 2013 da L'Angolino Di Ale @LangolinodiAle

Buon sabato amici ed amiche! Oggi per la rubrica “La vie en rose: per un mondo tutto rosa” vi presento il nuovo libro di Hélène Battaglia “Una promessa di felicità” edito da Baldini&Castoldi. Ho letto e recensito qui il primo romanzo (“Appuntamento al Ritz“) di questa scrittrice italo-francese. Se avete voglia di leggere qualcosa di leggero e spensierato allora leggete la mia recensione e valutate se regalarvi (o farvi regalare) questo romanzo per Natale! (se invece non avete letto il primo romanzo…non vi resta che correre in libreria).

Una promessa di felicità di Hélène Battaglia
Titolo :  Una promessa di felicità

Autrice :  Hélène Battaglia

Casa editrice :  Baldini&Castoldi

Pagine :  254

Prezzo : 11.90 €

(su Amazon : 10.12 € cartaceo / 5.99€ eBook)

La trama

Una suite parigina, una proposta di matrimonio e un uomo in ginocchio cui rispondere: “Sì!” Su questo fermo immagine avevamo lasciato Hope B. al termine di Appuntamento al Ritz, il primo capitolo della saga amorosa della nostra eroina dall’animo sognante. E ora? Ora Hope ripartirà proprio da lì, coltello fra i denti e Trinity al dito, per la sua corsa a ostacoli verso l’altare. Tra cape spietate e sconcertanti segreti, manieri scozzesi e hotel a cinque stelle, amici fedeli e temibili arpie nascoste dietro ogni angolo, Hope ci prenderà per mano portandoci a spasso per il suo mondo, rendendoci testimoni della sua felicità, delle sue delusioni e delle sue piccole e grandi debolezze. E, alla faccia di chi tenterà di metterle i bastoni fra le ruote, ci lascerà con un sorriso, e noi sorrideremo con lei…

• La mia recensione •

Ah l’amour, l’amour! Avevamo lasciato Hope e Paul in una suite del famosissimo Hotel Ritz di Parigi in un momento importante, quello della proposta di matrimonio. In questo secondo romanzo Hope e Paul saranno divisi dai rispettivi impegni lavorativi. Hope sarà impegnata con il suo nuovo lavoro, al servizio della temibile Ludmilla, una star del jet set, alle prese con la promozione europea del suo nuovo romanzo. Paul sarà itinerante per l’Europa tra lunghi set fotografici e party promozionali. I due avranno poco tempo per organizzare il loro matrimonio e ciascuno di loro dovrà testare sulla propria pelle il significato di “amore a distanza”.

In questo secondo romanzo Hope ci racconta in prima persona le sue nuova avventure di vita. L’autrice, in questo secondo libro, fa emergere ancora di più il carattere della ragazza. Nel primo libro “Appuntamento al Ritz” risultava una giovane annoiata, amante del lusso sfrenato ed anche un po’ arrogante. In “Una promessa di felicità” invece la protagonista risulta cresciuta, più cauta ed attenta, sebbene la passione per i vestiti griffatissimi (e non solo) non è andata persa. Infondo Hope è così: complicata, modaiola, una fashion girl dalla testa ai piedi, insomma un tipino “tutto pepe”. Durante la lettura si percepisce proprio questo suo rinnovamento: inizialmente si fa tanti problemi se non viaggia in first class e se il suo trilogy ha perso in brillantezza, ma attraverso nuove conoscenze e nuove esperienze riuscirà, anche solo per un po’,  a tralasciare il superfluo (vestiti di Chanel compresi) e a dedicarsi alle cose importati della vita, tra cui soprattutto gli affetti.

Hope parla rivolgendosi direttamente al lettore, il quale diventa partecipe in prima persona delle sue vicissitudini.

La protagonista del romanzo capirà presto che non tutti i problemi sono risolvibili a colpi di carta Platino American Express; ci sarà un cambio di rotta che porterà Hope a voler respirare aria nuova, lontana dallo spietato mondo della moda e dei vip, per condurre finalmente una vita più “semplice” (anche se diventerà una futura contessa) e tranquilla.

Devo dire che in alcuni punti il racconto è un po’ ripetitivo: Hope non fa altro che ripetere quanto sia stata fortunata ad incontrare Paul, quanto sia bello, quanto sia ricco Paul, ecc. Forse in alcuni punti non era necessario sottolinearlo ulteriormente. Nonostante questo ho trovato lo stile di questa autrice sicuramente più fresco e maturo rispetto al primo romanzo. Il ritmo è vivace ed ironico.

Ho apprezzato i nuovi valori scoperti da Hope: l’onesta, la positività, la cautela. Hope è cresciuta, è più forte e matura e proprio per questo riesce ad affrontare le sfide (e le sfighe) quotidiane con la giusta dose di buonumore.

Un po’ di sano ottimismo ci vuole, soprattutto in tempi di crisi. Il personaggio di Hope, nella sua vita (quasi) perfetta, con il make-up ed i capelli sempre in ordine, credo sia un modello da seguire, non tanto per il fattore economico, quanto dal punto di vista di voler ricercare sempre il meglio per sé stessi. Naturalmente nel romanzo tutto è portato all’eccesso ma anche nella vita normale, quella di noi semplici “umani” (che non viviamo in castelli e non vestiamo Chanel), è possibile fare qualcosa per ritrovare la fiducia in sé stessi ed affrontare la vita con la consapevolezza che nessuno ti regala nulla ed è necessario lavorare duro per realizzare i propri sogni.

Hope ha raggiunto un livello di maturità tale da poter addirittura dispensare consigli:

D’altronde, nella vita è inutile girarci intorno, i problemi vanno presi di petto e risolti. Fare lo struzzo, cari miei, non conviene. Quindi cacciate subito fuori la testa da quella montagna di sabbia!”

Tra segreti e complotti, tra mille check-in in aeroporto ed eventi mondani, Hope e Paul riusciranno a risolvere i loro impegni lavorativi e a ricongiungersi per coronare la loro promessa d’amore. Ma non sarà facile, perché entrambi dovranno portare a termine delle “missioni”. Alla fine l’amore riuscirà a vincere anche questa volta!

Se siete alla ricerca di una lettura leggera, assolutamente non impegnativa e che vi faccia sognare, allora questo romanzo è la lettura giusta: un’autentica favola che tra sfarzi e lustrini ci accompagna al lieto fine con elegante romanticismo.

Vi lascio con la canzone-motto di Hope (che tra l’altro è anche il nome della rubrica che ospita i romanzi rosa qui nel mio angolino!) : “Je vois la vie en rose” come cantava Edith Piaf.


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