Non ho sbagliato a consultare il calendario, non è ancora il giorno 24, siamo soltanto al 21 di Dicembre e al Natale mancano ancora quattro giorni.La festa alla quale mi riferisco è quella di domani, 22 Dicembre, giorno nel quale è stata fissata la grande manifestazione contro la riforma Gelmini, dopo che la settimana passata ne era già stata vissuta un'altra, finita come tutti sanno.Probabilmente, come quasi sempre accade, proprio l'evento spasmodicamente atteso si rivelerà poi in qualche modo deludente, in questo caso perché gli incidenti che molti si attendono non ci saranno, o almeno non nei termini che ci si potrebbe attendere.
La prova generale dello scorso Martedì ha infatti svelato alcuni retroscena che saranno molto utili per la prevenzione e la repressione delle violenze, sia da parte delle forze di polizia, sia da parte delle organizzazioni studentesche e partitiche che non vogliono degenerazioni della protesta.Lo svanire di sospetti su possibili infiltrati della polizia dei manifestanti ha reso tutti più cauti e più attenti a non cadere in dichiarazioni frettolose e provocatorie.Certo qualcuno ha dovuto esibirsi in imbarazzanti piroette verbali per giustificare quelle rilasciate dopo la pubblicazione delle foto dell' "uomo con la pala", anche se i più hanno preferito rimanere muti.Certo che almeno l'On Anna Finocchiaro avrebbe potuto porgere le scuse ai poliziotti, così maldestramente accusati di aver provocato le violenze dei manifestanti, ma pare proprio che l'esponente del Pd non ne abbia sentito l'esigenza.Peggio ancora ha fatto il Fatto Quotidiano dell'azienda Travaglio - Gomez & C, che davanti all'evidenza del disvelarsi della seconda bufala, quella del poliziotto, o del fascista, infiltrato che aveva colpito col casco un ragazzo durante i disordini, hanno semplicemente tolto dalla prima pagine l'articolo con la rivelazione dell'identità vera del teppista, nascondendolo nelle pagine interne.Non che, per i seguaci di quello che appare porsi come una riedizione meno ideologica ed elitaria di quello che fu Lotta Continua, le cose siano cambiate, essendo tutti convinti tuttora che l'uomo con la pala e quello col casco sono dei provocatori infiltrati nel corteo dei manifestanti dalla polizia. Basta leggere i commenti all'articolo per verificare la quantità di persone incapaci di accettare la verità e perdersi in certezze, più che ipotesi, di complotti, spesso tradendo problemi di squilibrio mentale.
Eppure proprio l'episodio del picchiatore col casco, con la sua identificazione, ha fatto emergere una realtà che probabilmente segnerà in senso positivo la manifestazione di domani.Già nella serata di Martedì s'era capito che il giovane che si era reso protagonista del fatto non era uno qualunque, che era invece ben conosciuto negli ambienti della sinistra estrema e che la sua condotta non era stata, in qualche modo, non casuale, tanto è vero che è in seguito spuntato un nuovo filmato nel quale si vede lo stesso individuo colpire, sempre col casco, un altro ragazzo, con risultati molto meno devastanti, né è sembrata casuale la presenza sul posto dell'ex deputato di rifondazione comunista, nonché uno dei leader del movimento antagonista, Francesco Caruso (nella foto).In realtà la manifestazione della scorsa settimana doveva essere solo la prova generale per il grande evento di domani, per il quale tutto era stato preparato nei minimi particolari, ormai però svelati e conosciuti dal nemico, per cui molto più facili da sventare.
Certamente non basterà questo a fermare i più facinorosi, a causa anche dell'appoggio che forze politiche istituzionalizzate, come i partiti di ispirazione comunista, continuano a fornire ai gruppi cosiddetti antagonisti, riesumando il soccorso rosso degli anni che furono, ma è anche chiaro che a questo punto il rischio di essere arrestati in flagranza di reato è altissimo e bisognerà muoversi con molta prudenza.
Sullo sfondo rimane il presunto casus belli, ovvero la approvazione della riforma scolastica, che potrebbe essere anticipata a questa sera. Presunto perché rappresenta solo una scusa per protestare contro il governo, anche se ormai la possibilità di una spallata sembra definitivamente tramontata, e rimane tragicamente attuale del come la massa degli studenti si faccia strumentalizzare per difendere lo status quo a discapito del futuro loro e della scuola italiana.