Partito come un film di speranza e ottimismo la storia, man mano che scava nei meandri dei personaggi, si fa sempre più scura palesando la brutale normalità di persone sole e intimamente disperate. Una tragedia travestita da commedia è quella che il grande regista mette in mostra, e conoscendo gli altri film della sua breve carriera non è che ci si stupisce più di tanto. Anche in questo caso la vittima sacrificale prediletta è la donna, interpretata da una sognante e bravissima Sandra Milo, mentre nella controparte del disilluso, meschino e cinico protagonista abbiamo il francese, anche lui molto bravo, François Périer.
Da un punto di vista tecnico non c'è molto da dire, Pietrangeli adopera tutta la sua maestria conferendo alla pellicola una formalità visiva degna del suo autore. Che tradotto significa che: essendo Pientrangeli un grande regista, di conseguenza ci troviamo di fronte a un grande film.
Da recuperare... come del resto tutti gli altri.
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