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La vista nei bambini, ne parliamo con la dottoressa Stefania Rossi medico oculista

Da Modenabimbi

visita oculistica nei bambini

Quando un bambino deve fare la prima visita oculistica? Come ci si fa ad accorgere di eventuali problemi nella visione? Quali sono i principali disturbi che si possono manifestare legati alla vista nei bambini?

Ne parliamo oggi con la dottoressa Stefania Rossi medico chirurgo oculista in Modena e Reggio Emilia che ci darà preziose informazioni sulla vista dei neonati e dei bambini.

Alla nascita il bambino ha ancora una limitata capacità di fissazione, che maturerà insieme alla convergenza verso i 3 mesi di vita.

Tra i 4 e i 6 mesi il bimbo osserva e manipola oggetti, e riconosce visi familiari.

Fino a 6-7 mesi i movimenti oculari non ancora coordinati possono dare l’impressione che il bimbo sia saltuariamente strabico.

A 6 mesi le potenzialità visive del bambino sono mature, anche se l’acutezza visiva migliorerà sempre più negli anni successivi.

Tuttavia la plasticità del sistema visivo si manterrà fino agli 8 anni di età, permettendo di recuperare quei casi di “occhio pigro” in cui si faccia diagnosi e terapia precoci, ma perdendo invece capacità acquisite nel caso in cui problemi misconosciuti non vengano trattati.

Quali sono i principali problemi alla vista che si possono manifestare nei primi anni di vita del bambino?

Dobbiamo distinguere tra i problemi congeniti e quei vizi di refrazione o quegli strabismi ad insorgenza più tardiva. Per le malattie congenite è essenziale il ruolo del pediatra che già nei primi giorni di vita, valutando il riflesso rosso del fondo oculare, può sospettare la presenza di cataratta congenita, distacco di retina o di un tumore retinico come il retinoblastoma. Sempre il pediatra, o i genitori, potranno notare uno strabismo congenito, una ptosi palpebrale, o più frequentemente una lacrimazione persistenze, segno di una probabile ostruzione congenita del dotto naso-lacrimale.

Negli anni della prima infanzia possono invece insorgere strabismi o difetti di refrazione, principalmente astigmatismo ed ipermetropia. La miopia ha più frequentemente un esordio dall’età scolare in poi e, a differenza dei difetti precedenti, ha tendenza al peggioramento negli anni.

La famigliarità gioca spesso un ruolo importante in tutti questi casi.

Quando è opportuno far fare una prima visita oculistica ai bambini?

La prima visita oculistica va programmata verso i 4 anni di età, periodo nel quale si riesce a conciliare una diagnosi ancora precoce ed una certa collaborazione da parte del bambino. Questa prima valutazione è di importanza cruciale perché, essendo gli occhi due, la generica impressione che il bimbo veda bene può spesso mascherare molti casi di occhio pigro.

Cosa significa “occhio pigro”?

Il termine medico è AMBLIOPIA (in greco “visione ottusa”), ossia un deficit uni o bilaterale della vista, spesso in pazienti con asimmetria visiva o strabismo, in cui l’esame fisico dell’occhio è normale, e che giova di trattamenti terapeutici purché precoci.

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Quali sono le cause e le possibili cure dell’occhio pigro?

Impedimenti congeniti alla visione (cataratta, ptosi importante..) portano al rapido instaurarsi di un’ambliopia irreversibile, perciò in tali situazioni la chirurgia va effettuata nei primissimi mesi di vita.

Al contrario l’ambliopia del bimbo più grande è reversibile. Se deriva da una differenza refrattiva tra i due occhi, per es. un astigmatismo più elevato nell’occhio pigro rispetto al controlaterale, è essenziale la correzione con occhiali, che consentirà anche all’occhio pigro un progressivo miglioramento visivo. Nei casi più ostici ad essa si dovrà affiancare l’occlusione dell’occhio sano per alcune ore al dì.

Diverso è il caso dello strabismo, ossia del disallineamento degli assi visivi dei due occhi, nel quale un occhio, se costantemente deviato, perde progressivamente la propria capacità visiva. In questi casi si deve correggere con lenti un eventuale difetto refrattivo e stimolare la funzione dell’occhio strabico con l’occlusione a tempo pieno dell’occhio sano.

Come si svolge una visita oculistica con i bambini piccoli?

Nell’età pre-verbale è possibile valutare grossolanamente se gli occhi sono allineati e se un occhio ha un grave deficit visivo.Nel bimbo di 3-4 anni possiamo sostanzialmente fare una visita completa. Io personalmente, lavorando nell’ambito dello screening visivo nella città di Reggio Emilia, visito da molti anni bambini di questa età e pochi sono quelli scarsamente collaboranti. Anzi, generalmente i bimbi accettano di buon grado la visita, e sopratutto, con sorpresa dei genitori, adottano gli occhiali senza problemi. Perché i primi a notarne il giovamento sono proprio loro.

Quali disturbi possono manifestarsi nei bambini in età scolare?

In questa fascia d’età può presentarsi frequentemente astenopia, ossia stanchezza oculare da sovraccarico lavorativo dell’apparato muscolare oculare. I sintomi possono essere vari: lacrimazione, bruciore, sensazione di secchezza o corpo estraneo, fotofobia, cefalea, visione annebbiata o sdoppiata.

La visita oculistica permette di risalire alle possibili cause ed istituire la corretta terapia.

Nella mia esperienza ho notato negli ultimi anni un forte incremento dei disturbi da stanchezza visiva già nei bambini della scuola primaria, probabilmente in quanto l’applicazione visiva ora non riguarda solo le ore dello studio ma anche quelle del gioco con l’utilizzo di i-pad, play station o altro per tempi spesso prolungati. In tal caso sono spesso i bambini a richiedere l’aiuto dei genitori.

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