I problemi possono nascere all’interno del proprio essere quando si fa di se stessi il centro del proprio universo.
Spesso può accadere si cominci a mentire a se stessi pur di compiacersi, incrinando in questo modo l’autenticità dei sentimenti.
Oppure i problemi possono essere determinati dalle relazioni con gli altri: problemi con il coniuge, i figli oppure il lavoro.
In quest’ultimo caso si potrebbe avere del risentimento per la carriera non fatta oppure viceversa potrebbe anche essere che pur di avanzare nella scala gerarchica si sono avuti comportamenti adulatori o comunque contrari alle proprie convinzioni; atteggiamenti che però spesso vanno mantenuti anche una volta acquisita la cosiddetta poltrona.
Ecco allora che ci si ritrova circondati da individui con cui si hanno solamente rapporti di lavoro o con i quali si condividono passioni che hanno nell’apparenza la parte preponderante.
Insomma, pochi amici e pochi rapporti veri.
“E’ per questo che si evade perlopiù concedendosi alla florida industria dell’intrattenimento che ha nella finzione la sua essenza. Si cerca così di fuggire dalla realtà.
Ne viene che più si fugge, più ci si ritrova alle prese con ciò da cui si vuole fuggire, in un circolo vizioso che ad alcuni dà noia, ad altri disperazione…”
Questo un piccolo estratto di quanto dice Vito Mancuso in questo saggio su cosa si debba intendere per autenticità della vita e cioè essere consapevoli di sè e nello stesso momento aprirsi agli altri traendo soddisfazione per ciò che siamo e ciò che facciamo.
Mancuso spazia tra filosofia e realtà quotidiana cercando di individuare ed utilizzare gli aspetti comuni in molte religioni ed anche in una certa parte dell’ateismo.
Non è mai pedante, ma cerca di trasmettere il suo pensiero attraverso un linguaggio il più semplice possibile.
Alcune parti sono difficili da capire, specie quando si tratta di aspetti filosofici che per qualche pagina portano il discorso su un piano astratto, ma poi si torna sempre a livelli più consoni al lettore medio e i concetti si comprendono senza grossi problemi, come questa frase che Mancuso riporta citando Shakespeare: “Sii sincero con te stesso e ne seguirà che non potrai essere falso con nessuno”.
In definitiva si tratta di un saggio che nel suo complesso è alla portata di tutti nonostante qualche pagina possa spaventare.
Vale quindi la pena leggerlo perchè offre spunti di riflessione che probabilmente non faranno cambiare modo di comportarsi a nessuno, ma l’importante è acquisire più conoscenza di se stessi.
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