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LA VITA DELLA MADONNA Secondo le contemplazionidella pia ...

Da Eleonoraely
LA VITA DELLA MADONNA Secondo le contemplazionidella pia ...


LA VITA DELLA MADONNA Secondo le contemplazionidella pia Suora STIGMATIZZATA

Anna Caterina Emmerick
PARTE PRIMA
Capitolo I
VISIONI SUGLI ANTENATI DELLA MADONNA
I – In generale sui progenitori della Madonna e di Sant’Anna. 2 – I Progenitori di Sant’Anna: gli Esseni – Abiti sacerdotali presso gli Esseni -Le scuole del tempio – I fiorellini di San Luca – Notizie intorno agli Esseni. 3 – La nonna di Anna si consulta con il Proftta del monte Oreb – L’ap­prossimarsi della nascita della Santa Vergine Maria. 4 – Gioacchino, di­sprezzato nel tempio, ritorna al suo gregge. 5 – Anna accoglie l’annuncio della fecondità e si reca al tempio – L’Angelo del Signore scrive il nome “Maria”. 6 – Gioacchino consolato dall’Angelo si reca ancora una volta al tempio con nuove offerte sacrzficali. 7 – Gioacchino riceve la benedizione dell ‘Alleanza. 8 – Gioacchino ed Anna si incontrano sotto la “porta d’oro” - Nota esplicativa sulla Concezione della Santissima Vergine Maria. 9 -La rigenerazione dell’umanità mostrata da Dio agli Angeli. 10 – Un’im­magine simbolica di Maria Santissima in Egitto prima di Elia. il – Elia ha una visione della Santa Vergine e apprende i misteri relativi alla sua venuta. 12 – Chiarimenti intorno alla visione di Elia. 13 – L’immagine della Santa Vergine in Egitto. 14 – Maria Santissima annunciata az m~­stici pagani. 15 – Apparizione della Santa Madre Anna e della Madonna alla Veggente.

11 – Elia ha una visione della Santa Vergine e apprende i misteri relativi alla sua venuta 
Vidi la Terra Promessa languire per mancanza di piogge, ed Elia, accompagnato da due servi, ascendere il monte Carmelo e pregare il Signore per la grazia di una pioggia ristoratrice. 
Salirono un’erta scoscesa, poi, salendo altri gradini scavati nelle rupi, arrivarono ai piedi di un’altura sulla quale si ergeva un sa­lita di grossi massi con in cima una caverna. Elia raggiunse quel­la cima mentre i servi, seguendo il suo ordine, erano rimasti sul pianoro ai piedi dell’altura; ad uno di essi era stato affidato il com­pito di osservare il lago di Galilea, che si presentava in uno stato deplorevole: quasi prosciugato con fosse pieno di acqua stagnante e di scheletri imputriditi. 

Elia si genuflesse al suolo, chinò il capo fra le ginocchia e supplicò ardentemente il Signore di mandare la grazia della piog­gia per far cessare tutta quell’aridità. Quindi domandò per sette volte al servo se avesse visto qualche nube. Per sei volte il servo rispose sempre negativamente, alla settima vide sollevarsi una pic­cola nube sul lago e lo annunciò ad Elia che, appena apprese la notizia, spedì immediatamente il servo dal re Achab. Subito dopo vidi al centro del lago formarsi un bianco vor­tice, che poi divenne una nuvoletta nella quale vidi stagliarsi la piccola figura luminosa di una Vergine con il capo circondato da un’aureola luminosissima. Aveva le braccia aperte nel simbolo della croce e da una delle sue mani pendeva una corona, simbolo di vit­toria salvifica. Portava una lunga veste fin sotto ai piedi. Mi sem­brò che la Vergine volesse distendere le braccia su tutta la Terra Promessa. La nuvoletta si sciolse lentamente in gocce di rugiada che vidi cadere sopra alcuni luoghi santi e benedetti dove abitavano uomi­ni pii e desiderosi dell’eterna salvezza. Mi fu rivelato che la be­nedizione della rugiada su quei luoghi era il simbolo della grazia. In questo modo la terra veniva resa feconda e preparata ad accogliere la nascita della Madonna. Feci poi un sogno nel quale vidi i misteri relativi alla venuta della Santa Vergine nel mondo. Poiché Ella apparve alla settima chiamata, Elia ne dedusse che sarebbe comparsa sulla terra nella settima età dell’universo. Egli vide pure la genealogia dalla quale la Vergine avrebbe avuto origine: scorse il simbolo di un albero genealogico assai basso e molto largo, mentre dalla parte opposta gli apparve un altro albero largo assai alla radice, il quale si assottigliava verso la cima ed inchinava la sua sommità verso il primo. Con questa visione Elia comprese come e quando sarebbe stata concepita la fu­tura Madre del Salvatore. Dopo questa rivelazione, allargò la spelonca in cui pregava e cercò di stabilire una diversa disciplina devozionale tra i figli dei profeti. Tra questi ci furono alcuni che diedero origine alla devozio­ne della Vergine supplicando Dio per la sua venuta. La devozione continuò durante tutta l’esistenza di Maria San­tissima sulla terra, prima da parte degli Esseni e poi tra gli eremiti, dai quali provennero i monaci Carmelitani. Questi portaro­no avanti il culto della Madonna fino ai giorni nostri.


12 – Chiarimenti intorno alla visione di Elia 
Vidi il popolo in gran tumulto dinanzi al tempio di Gerusa­lemme: gente agitata correre di qua e di là, dappertutto vidi par­lare e crearsi piccole assemblee di popolo. Tutti pregavano e invocavano Dio per la pioggia, si cercava Elia in ogni luogo. 
Frattanto l’Angelo del deserto lo dissetava con un bariletto lucente, a strisce bianche e rosse. Vidi Elia con Achab, il sacrificio sul Carmelo, la sconfitta dei sacerdoti idolatri, le sue preghiere per ottenere l’acqua e la formazione delle nubi. Il profeta invocò con le sue suppliche la grazia divina, dopo di che si addensarono le nubi che egli suddivise e dispose secon­do il contenuto interno, altrimenti ne sarebbe derivato un acquaz­zone rovinoso. I sette interrogativi, da lui rivolti al servo prima che comparisse il simbolo della grazia, accennavano a sette epoche o generazioni che dovevano succedersi prima che la vera benedizio­ne ponesse ferme radici in Israele. Nella prima nube che comparve vide egli stesso un simbolo della Santa Vergine e vi riconobbe parecchi misteri che erano re­lativi alla famiglia ed alla prossima apparizione sulla terra della Madre di Dio. Vidi quelle nuvole piene di rugiada costeggiare il Giordano ed addensarsi su alcune zone; vidi anzi che i vortici rilucenti cade­vano particolarmente sopra Ainon, davanti a Salem, sui luoghi che più tardi avrebbero dovuto essere testimoni del Santo Battesimo. Domandai al mio Angelo il significato degli orli variopinti che si vedevano nelle nubi rugiadose: questi mi spiegò la cosa col paragone di una conchiglia marina, la quale porta i colori dell’i­ride alle estremità ed esposta al sole ne assorbe le tinte fin nelle viscere, dove nasce la perla candida e bella. Il riferimento simbolico era abbastanza chiaro. Mi fu pure detto che senza quella rugiada e quella pioggia ristoratrice la venuta della Santa Vergine sarebbe stata ritardata di un secolo; invece la terra così inumidita e benedetta avrebbe risto­rato e nutrito la gente con i suoi frutti, e la carne si sarebbe nobi­litata ricevendo la grazia. Scorsi la luce della rugiada fecondatrice passare di generazione in generazione fino alla Madonna. Vidi anche che prima di Elia il terreno e la carne languivano inariditi per la mancanza d’acqua, come lo spirito degli uomini prima del battesimo di Giovanni. Questa visione raffigurava chia­ramente la condizione dell’umanità prima di San Giovanni Batti­sta. Quelle angustie, quel languore, le preghiere per ottenere con la pioggia un refrigerio ed un conforto, la ricerca dappertutto di Elia, altro non erano che il vivo desiderio con cui l’umanità stan­ca ed avvilita dalla cecità della Sinagoga, aspettava la luce e l’ac­qua del battesimo, la rigenerazione dall’ignoranza, e l’inizio della missione di Giovanni.
13 – L’immagine della Santa Vergine in Egitto
Secondo la visione che ebbi, il messaggio salvifico fu diffuso in Egitto nel modo che segue. Elia ricevette il comando divino di convocare da levante, da settentrione e da mezzogiorno tutte le devote famiglie che viveva­no disperse, a questo scopo scelse tre discepoli a cui affidò la mis­sione di annunciare questa convocazione. La scelta dei legati fu molto difficile perché i messi dovevano essere capaci di evitare le numerose insidie e le difficoltà a cui andavano incontro. Quando venne il segnale, l’uno si diresse verso settentrione, l’altro verso levante ed il terzo verso mezzogiorno. Quest’ultimo doveva attraversare l’Egitto dove gli Israeliti correvano il concreto pericolo di essere uccisi. Il messo di Elia fece la stessa via che più tardi percorrerà la Santa Famiglia nella sua fuga in Egitto; infatti lo vidi passare nelle vicinanze di On dove sarà condotto tempo dopo Gesù bambino. 
Vidi il messo passare trafelato dinanzi ad un tempio idolatra che si ergeva sopra una vasta pianura ed era circondato da prati e da molti edifici. Quando passò per questo luogo i pagani stavano proprio in quel momento adorando un toro vivente. Nel tempio avevano l’immagine di un toro e di parecchi altri idoli. I loro sacrifici erano orrendi, uccidevano anche tutti i bambini nati deformi. Il discepolo del Profeta, appena fu visto dagli adoratori del toro, fu afferrato e condotto dinanzi ai sacerdoti. Per la forte cu­riosità di sapere chi era non pensarono di ammazzarlo subito, in­vece gli domandarono chi fosse e perché fosse passato per quel luogo. Egli rispose loro sinceramente che stava per nascere una Vergine da cui sarebbe provenuta la salvezza dell’universo per mezzo della quale sarebbero stati distrutti tutti gli idoli. La sua dichiarazione impressionò profondamente i pagani; così essi lo lasciarono andare senza arrecargli alcun male. Dopo aver discusso a lungo tra loro decisero di scolpire l’immagine di una vergine con le braccia aperte, che assicurarono al centro del sof­fitto del tempio. Questa figura era piuttosto simile a tutti gli altri idoli del loro tempio: metà donna e metà leone. La vergine portava sulla testa un canestro da frutta, piccolo ma alto; la parte superiore delle braccia fino al gomito era paral­lela, quasi unita al corpo; la parte inferiore sporgeva fuori e im­pugnava delle spighe di grano. Aveva tre mammelle, una molto grossa nel mezzo del petto; le altre due più piccole stavano ai lati. La parte inferiore del corpo era avvolta in una lunga veste, i piedi erano assai piccoli in proporzione alla persona e terminavano in una forma appuntita. Sulle braccia si mostravano delle ali fatte di finissime penne intrecciate tra loro. Così pure lungo i fianchi si vedevano penne intrecciate che scendevano fino alla metà del corpo. La veste non formava pie­ghe di sorta. Il popolo pagano adorava quest’immagine e le offriva sacrifici di ringraziamento affinché non distruggesse il dio Apis e tutti gli altri dei della loro tradizione. Ma nonostante il nuovo culto isti­tuito, essi continuarono i loro riti orrendi. Scolpirono la figura della vergine descritta dal discepolo di Elia secondo la loro immaginazione. 
14 – Maria Santissima annunciata ai mistici pagani 
Vidi allora che il Signore, nella sua infinita misericordia, vol­le che si annunciasse ai devoti pagani la futura nascita del Mes­sia per mezzo di una Vergine della Giudea. Una stella del firmamento fu il segnale che rivelò questo av­venimento ai Caldei, popolo che studiava intensamente il corso degli astri e da cui provennero i Santi tre Magi. I Caldei ne trassero i vaticini. I simboli che esistono nei loro templi mi mostrarono in che modo essi fossero pervenuti alla conoscenza della Santa Vergine. Dì questo ne ho parlato esaurientemente quando ho racconta­to le visioni sul viaggio di Gesù dopo che Egli richiamò Lazzaro in vita.
15 – Apparizione della Santa Madre Anna e della Madonna alla Veggente 
Nel pomeriggio del 26 luglio 1819, dopo aver narrato molte cose intorno alla vita di Sant’Anna, Suor Emmerick si addormentò. 
Il giorno seguente così disse:
“Nel dormiveglia vidi una ragazzina avvicinarsi al mio letto, l’avevo già vista altre volte nei sogni e nelle meditazioni: era ver­gine, graziosa e bella; il suo capo era coperto da una benda can­dida che si allacciava sulla nuca e vi teneva raccolti i capelli; la lunga veste che la ricopriva era di lana bianca con le maniche chiuse ma alquanto rigonfie vicino al gomito. Sopra portava un mantello lungo di lana scura, credo fosse di cammello. Si avvici­nò ancor più al letto, dicendomi laconicamente:
 – Tu hai parlato assai di me, ora devi osservarmi e tenermi presente, – allora le chiesi: – Ho parlato troppo? – No! – rispose seccamente, quin­di sparì. Rimasi assopita in una specie di estatica letizia, quando ad un tratto apparve innanzi al mio letto un’anziana ebrea di circa cin­quant’anni. Aveva la testa un po’ inclinata e le guance infossate. Sebbene avesse una figura assai macilenta, era di gradevole aspetto. Mi stavo chiedendo appunto cosa volesse da me quella donna anziana quando mi parlò così: – Non ti devi spaventare giacché intendo mostrarmi a te come effettivamente ero quando ho generato la Madre del Signore. – Allora le domandai: – Dov’è Maria, quell’amabile bambina? – ed Anna così mi rispose: – Non è più con me. -Le domandai ancora: – Quanti anni ha adesso? – Quattro! – mi fu risposto. La pregai di aiutarmi a non parlar troppo di loro. Sant’Anna non mi rispose e scomparve. Un simbolo bellissimo da contemplare apparve subito dopo ai miei occhi interiori, ma poiché fui assalita da dolori lancinanti ne persi subito la memoria”.(continua)

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