E' una calda giornata d'estate, si tenta una passeggiata ristoratrice - nel corpo e nello spirito - nel luogo che più ha rappresentato la natura "umana" del Cristo, così raccontata da Luca (22, 39-46): Gesù se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi;
anche i discepoli lo seguirono.
Giunto sul luogo, disse loro: "Pregate, per non entrare in tentazione".
Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso
e, inginocchiatosi, pregava:
"Padre, se vuoi, allontana da me questo calice!
Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà".
Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo.
In preda all'angoscia, pregava più intensamente;
e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra.
Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli
e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro:
"Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione".
Si sale fin su in cima per un attimo di meditazione. Si tace e si prega.
Si prega per l'uomo, per i propri bisogni e necessità, ma ancora più intensamente si prega per loro, gli alberi d'olivo.
Si prega e si spera che possano tutti, in ogni parte del mondo, rinascere e portare con se il dono prezioso che custodiscono in seno.
Antonio G. Lauro
La radice fa breccia nel muro..
...e la vita trionfa!