Sono ormai sedici anni che vivo in questo condominio. Un condominio che bene o male non mi ha mai dato grossissimi problemi con i suoi condòmini e con la maggior parte di loro ho un buon rapporto che si limita al semplice “buongiorno” e/o “buonasera sotto l’androne, sulle scale o in ascensore. Da qualche tempo a questa parte, però, è tornato prepotentemente a far parlare di se il tizio del secondo piano che, fortunatamente a giornate alterne, accende il suo tecnologicissimo impianto karaoke e si mette a cantare a squarciagola rendendo così di fatto insopportabile qualsiasi cosa si sta facendo nell’intimità di casa propria. Guardare la tv, fare i cosiddetti mestieri, cazzeggiare, stare in bagno non hanno più il loro vero motivo di esistere perchè il Frullascroti (gli utenti di Twitter che mi seguono lo conoscono con questo carinissimo soprannome o con altri aggettivi simili) annulla tutta la gioia di fare qualsiasi cosa. Oltretutto, l’ugola placata oro, ha ulteriore arma di distruzione scroti di massa a suo favore: il microfono. Si, perchè non si accontenta di cantare a squarciagola e volume a palla, usa anche il microfono per disturbare gli altri due condòmini del suo pianerottolo, il sottoscritto al terzo piano e quello sotto di lui al primo. Per carità, ognuno di noi è libero di fare tutto ciò che reputa più opportuno, però mi pare che sia un attimo esagerato mettersi a cantare un repertorio alquanto demodè, vintage e tutt’altro che indiscutibile (Massimo Ranieri su tutti) in qualsiasi ora della giornata. E’ vero, c’è da dire che anche io non è che sono uno stinco di santo; la musica la metto a volume medio/alto, le sedie le trascino anche io e tante volte (praticamente sempre) l’urlo sinistro da una stanza all’altra per comunicare con i membri della mia famiglia, ma tutto ciò non giustifica che uno si metta a cantare ad un volume così alto tanto da sentirlo anche da fuori “fregandosene” di tutti noi che abitiamo vicino. Tanto per fare un esempio, qualche domenica fa ero davanti alla tv per vedere una parita e al piano di sotto c’era il soggetto che ha avuto l’ispirazione canora. Secondo te, caro lettore, chi o che cosa si sentiva meglio? La tv a pochi metri da me o l’affettuoso vicino che voleva farmi sentire “Perdere l’Amore” e “Se Bruciasse La Città” di Ranieri? La risposta è scontata. Lui. Può bastare per le mie lamentele? Cioè, non ti rendi conto che vivendo in un condominio – non costruito proprio a regola d’arte – qualsiasi cosa che fai, che dici e che a momenti pensi si sente anche negli altri piani? Evidentemente no, visto che infierisci anche con il microfono. Io adoro la musica, rispetto i tuoi gusti, ma non puoi obbligare me ed altre persone a sentirti mentre canti, giusto? Hai mai sentito da qualche parte che in commercio esistono degli oggetti che servono per limitare il rumore (piacevole o meno che sia) della musica? No? Beh, nel caso non lo sapessi te lo dico io: quell’oggetto di cui sto parlando si chiama cuffia. La cuffia è semplice da usare e magari ti può anche donare esteticamente; per usarla non devi fare altro che indossarle come un cerchiello e quelle due cose tonde che vedi devono andare giuste giuste all’altezza delle tue orecchie. Poi, quello spinotto che vedi, non va nella presa di corrente, bensì nel buco che è contrassegnato sul tuo bellissimo impianto karaoke con la scritta “Phones”. Ecco, inseriscilo li e sei pronto per usarle. Con quelle, ascoltami bene, potrai cantare anche a basso volume ma il risultato alle tue orecchie sarà incredibilmente alto e ti inorgoglierà a livelli a cui non sei mai arrivato sino ad ora.
Ecco, caro condòmino del secondo piano, questo è quello che dovresti fare per ridurre al minimo gli effetti devastanti che procuri grazie alla tuo discutibile hobby di frantumascrotaggio. Cosa posso fare? Augurare che l’oggetto descritto prima arrivi al più presto in casa tua o che il proprietario del tuo appartamento ti mandi una bella lettera di sfratto esecutivo? Ad essere sincero io preferirei la seconda opzione, però non posso avere tutto quello che voglio dalla vita e mi accontenterò anche dell’arrivo delle cuffie. Spero che qualcosa succeda, visto che Natale è alle porte. Incrocio le dita.