(a cura di M.C.)
Microcosmo nel quale tutto è realizzabile, luogo magico recintato e appartato, il giardino è lo spazio creato dall’uomo per l’uomo. Non per nulla la parola “paradiso” ha origine dal termine persiano “pairidaez”, parola che significa giardino. Non per nulla l’Eden è sempre rappresentato come un giardino straripante di piante lussureggianti, uno spazio idilliaco, dove vivere in eternità.
Una forma d’Arte in tutti i sensi, il giardino è soprattutto l’espressione della creatività umana ed è connesso ai fattori economici, politici e sociali che sono caratteristici a tutte le epoche della storia e a ogni società. L’immagine della vita quotidiana in giardino è collegata sin dal Medioevo alla dimensione conviviale e ai piaceri: la classe elevata, se non addirittura il re, viene rappresentata spesso nei dipinti appartenenti a varie epoche mentre banchetta, consuma il caffè, passeggia o gioca in giardino. Un luogo quindi, il giardino, che è riservato a una stretta élite, un luogo nel quale hanno luogo diversi riti che scandiscono la vita quotidiana, un vero e proprio rito del giardino.
La più alta interpretazione di vita vissuta nel giardino, in ogni suo aspetto, si ha nei Giardini di Versailles, immenso teatro di corte che ruota intorno alla figura del re: i Giardini di Versailles assumono i connotati simbolici di uno stato in miniatura e simbolo del potere e della gloria. Il parco giardino è dedicato al piacere e al divertimento; natura, artificio dell’uomo e modello dello spazio idilliaco.
Sempre nel Seicento, accanto alla rappresentazione della vita della collettività nel giardino, nasce anche una dimensione più intima della vita delle persone comuni: il giardino viene rappresentato in modo differente, uno spazio dove l’amore per la famiglia viene espresso e dove avvengono fatti della vita di tutti i giorni. L’ambiente quindi si anima di scene che mostrano il pranzo in famiglia o la cura delle piante e dei fiori – momenti di quiete e silenzio, lontani dalle fastose scenografie del giardino barocco o l’assoluta magnificenza dei Giardini di Versailles.
Esempi di tali giardini sono le rappresentazioni dei giardini di Amsterdam che racchiudono tutti gli elementi tipici come statue, aiuole fiorite e fontane e, anche se rendono l’idea del benessere materiale delle famiglie, sono di piccole dimensioni, a misura d’uomo e delle sue necessità, l’evocazione dell’hortus conclusus.
Oggi il giardino rimane l’anello che lega l’uomo alla natura: la progettazione dei giardini oggi è un’arte complessa in cui si tiene conto di tutti i cinque sensi, uno spazio addomesticato che rappresenta il punto intermedio tra l’aspetto spontaneo della terra e la creatività umana. Oltre che luogo di riposo e intimità, il giardino oggi ha anche un aspetto sociale e funzioni estetiche ed è di fondamentale importanza per le nostre città, un bene pubblico che produce benefici per l’intera collettività. Il giardino contemporaneo è ancora un luogo di vita quotidiana che esprime l’antico desiderio umano al rifugio. Oggi, come ieri, il giardino è il luogo che riesce a salvaguardare l’intimità e allo stesso tempo non preclude i rapporti con il mondo esterno.
L’iconografia e la rappresentazione nei dipinti della vita quotidiana nei giardini di diverse epoche ci insegna che questo è il luogo che riflette la sensibilità, i valori della società e le aspirazioni delle singole persone. Uno spazio strutturato e progettato per ritrovare la bellezza della Natura in un rapporto di equilibrio ed armonia tra forme, colori, profumi, dove intessere un più stretto e intimo rapporto tra noi stessi e il mondo.
Archiviato in:Giardino, Vivere il giardino