La vittoria di François Hollande. L’ombra del club Bilderberg all’Eliseo

Creato il 09 maggio 2012 da Iljester

Girovagavo su internet e mi è capitato di leggere un interessante articolo che illustra più o meno dettagliatamente i rapporti tra il nuovo inquilino dell’Eliseo e uno dei gruppi di potere più influenti nel mondo, e in particolare in Europa. Parlo del gruppo Bilderberg, di cui fa parte — almeno così si dice (non vi sono certezze) — Mario Monti. Se questa è la verità, diciamo che l’elezione di Hollande rappresenta la quadratura del cerchio, e l’entusiasmo per la sua vittoria contro il borioso Sarkozy ben presto dovrà tramutarsi in sconforto. Non solo per i francesi, ma anche per noi, che già sottostiamo ai dettami di banche, poteri forti e speculatori vari ed eventuali.

Ebbene, ora cerco di illustrarvi come e perché Hollande gravita nell’area del gruppo Bilderberg. Prima di tutto, Hollande non è mai stato euroscettico. Anzi, egli fu uno dei più convinti sostenitori dell’Euro e del Trattato di Maastricht. Del resto, nel suo programma elettorale non vi è una virgola di euroscetticismo (diversamente dal programma di Marine Le Pen), ma solo e soltanto una vaga promessa di rinegoziare il Fiscal Compact in un’ottica di meno rigore e più crescita. Il resto, rimane così come è, compreso l’asse franco-tedesco (questa non è opinione mia, ma del politologo Paolo Magri), che certamente non morrà con l’addio di Sarkozy.

Dunque, già da questo primo dato possiamo ben immaginare che il nuovo presidente francese non è un eroe antieuropeo, o comunque antifinanza o antibanca. Piuttosto il contrario. A leggere la sua vita e i suoi rapporti personali, v’è l’impressione che Hollande sia l’uomo giusto al posto giusto, almeno secondo i piani e il metro di oscuri banchieri e finanzieri. Europeista viscerale e convinto sostenitore del globalismo (di quale tipo, bisogna intendersi).

Ma eccovi il secondo indizio che conferma il primo. Hollande, contrariamente ai suoi colleghi di partito, nel 2005 sponsorizzò la Costituzione europea della quale era ed è un convinto sostenitore. Non solo, egli fu il portavoce di un altro presidente, Leonard Jospin, il quale nel 1996 partecipò a una riunione del gruppo Bilderberg.

Complottismo? Può darsi, ma andando a fondo, scopriamo pure che Hollande fu uno stretto collaboratore di un altro presidente socialista, François Mitterand, la cui vittoria nel 1981 si dice dovuta al gruppo Bildemberg. Mitterand del resto era un massone (di 33° grado), tanto che fece costruire la piramide del Louvre con 666 vetri a specchio. Il numero è noto e anche il suo significato sia massonico che religioso. Ma il vecchio presidente socialista fu anche l’artefice del Trattato di Maastricht assieme all’ex cancelliere tedesco Helmut Khol, membro del Bohemian Club. Insieme dunque posero le basi dell’euro che dovrebbe rappresentare l’inizio della dissoluzione delle nazioni europee in favore di un governo unico, naturalmente basato non su meccanismi democratici, bensì oligarchici e lobbistici.

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E infine la chicca che ci riporta ai giorni nostri. Hollande si avvale della collaborazione e dei consigli di Manuel Valls. Chi è costui? Beh, ovviamente ex massone e membro Bilderberg, nonché convinto sostenitore indovinate di cosa? Ovviamente del controllo dei bilanci dei singoli Stati europei e dunque del Fiscal Compact.

Tornando dunque a noi, credo che l’Europa ormai abbia rivelato la sua vera natura di grande loggia massonico-affaristica. Non vi sono più dubbi in proposito. E a farne le spese è il popolo che, ignaro dei veri meccanismi che muovono le decisioni a livello europeo, crede sul serio che il suo voto valga qualcosa. Ma del resto, è sufficiente ripercorrere la cronaca politica italiana degli ultimi mesi, per rendersi perfettamente conto della triste e allo stesso tempo terribile realtà.

Fonte: Kestorya

di Martino © 2012 Il Jester


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