Lo scollamento tra partiti e pancia del paese è fortissimo. E la risposta all’appello del ministero ne è la dimostrazione. Il dato, seppure parziale, rivela molti aspetti interessanti. Le mail dei cittadini si dividono in due grandi categorie: quelle specifiche, che segnalano sprechi circoscritti a singole amministrazioni o enti pubblici, spesso enti locali, e quelle che invece intervengono su grandi temi di interesse pubblico sollecitando l’intervento diretto della task force di Enrico Bondi. Tra tutti, il tema che ricorre più frequentemente nei messaggi ricevuti riguarda i “costi della politica”. I cittadini segnalano soprattutto gli stipendi dei dirigenti pubblici, le auto blu, le “pensioni d’oro”, e più in generale i privilegi legati allo status professionale. Urge un segnale, visto che ci sono spese di cui non ci rendiamo neppure conto ma, che sommate al mantenimento di governo e senato, arriviamo alla cifra di 21 miliardi di euro annui. Qualcosa in questo calderone degli interessi privati si potrà fare, per esempio : agire sugli stipendi, sugli accorpamenti di strutture, decentramento di uffici, adattamento di palazzi storici per eliminare le spese di affitto a carico dello Stato, insomma oltre alle “lacrime e sangue” dei citatdini, serve anche la collaborazione dall’alto e magari la rinuncia ad uffici da 40mq con vista panoramica!
La coscienza civica si sta risvegliando e i cittadini hanno preso sul serio l’invito del governo a segnalare gli sprechi sul web. E ora, gli italiani, dopo i suggerimenti, pretendono l’azione.
I partiti invece non sembrano avere fretta di varare la riforma del sistema di finanziamento dei partiti. La maggioranza non trova un accordo per tradurre in legge le promesse di tagli e la discussione del provvedimento slitta sempre adata da destinarsi. Il problema italiano legato ai tempi lunghi esecutivi è un vero freno. È una cultura che deve cambiare e i segnali ci sono. Il successo del Movimento cinque stelle, denuncia il fallimento della politica e la volontà di dar voce a chi normalmente non ne ha. Limitare e ridurre gli sprechi è il primo, doveroso passo, al quale devono seguire le riforme strutturali che renderanno il nostro Paese, efficiente.
Le idee suggerite dagli italiani sono buone, ora bisogna trasformarle in fatti concreti!