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Lorena Bianchetti: "Io raccomandata dal Vaticano? Magari" (Vero)

Creato il 30 gennaio 2014 da Nicoladki @NicolaRaiano
Sono passati nove anni dall'ultima conduzione di A sua immagine. Ma da sabato 1° febbraio torna proprio nel programma che le ha regalato successo, popolarità ma anche forti emozioni. In questa chiacchierata con Vero, Lorena Bianchetti racconta la sua felicità per questo gradito ritorno. E si toglie qualche sassolino dalla scarpa rispondendo a certe polemiche...
Lorena, rieccoti a condurre A sua immagine: te lo saresti mai immaginato?No, non mi sarei mai aspettata di essere richiamata e infatti avevo dei progetti aperti sia in Italia che in Francia: quando mi è arrivata la proposta ho dovuto cambiare tutto il calendario. Ma sono troppo felice di questo ritorno perché qui ho lasciato un pezzo del mio cuore.
Sei autrice del programma. Quali argomenti tratterai?Storie di vita il sabato, mentre la domenica tematiche di attualità. Compresi argomenti delicati come l'omosessualità, perché a Dio sta a cuore l'essere umano e non il suo orientamento sessuale.
Condurrai anche tutti gli eventi legati a papa Francesco. L'hai già incontrato?Infatti. Devo dire che ho conosciuto bene tutti gli ultimi tre papi per motivi professionali. Ho incontrato Francesco per la prima volta il 18 maggio scorso e ho avuto l'onore di salutarlo personalmente: è stato bellissimo. Lui è un uomo diretto e riesce a essere vero anche quando sta in silenzio. Ha portato la primavera anche nei cuori più induriti.
Alle malignità che ti dipingono come "sponsorizzata" dal Vaticano, come rispondi?Non posso che sorridere. Se mi chiamano a condurre eventi o trasmissioni legate alla chiesa è solo perché apprezzano la mia professionalità e la mia serietà. Magari fossi raccomandata, avrei avuto strade più spianate.
L'ultima tua uscita televisiva è stata a Mission. Che cosa, secondo te, non ha funzionato visti i bassi ascolti?Il prodotto era molto diverso rispetto a quello che si vede mediamente sulla Rai. Credo sia stata una sperimentazione molto coraggiosa da parte dell'azienda e utile a far conoscere delle realtà drammatiche. Il servizio pubblico si fa così.
Alle polemiche sui cachet che cosa rispondi?Io ho avuto un rimborso spese di 700 euro lordi al giorno che ho devoluto a quelle popolazioni. E' stata una scelta naturale perché sin dai miei esordi ho aiutato i bambini orfani. Non voglio farmi pubblicità, ma sono 23 anni che lo faccio e non l'ho mai detto.
Perché l'azienda decise di chiudere il tuo Parliamone in famiglia, che faceva un discreto 5 per cento di share?Non lo so, però è vero che i programmi che sono venuti dopo il mio hanno mantenuto più o meno gli stessi miei ascolti. Io ho sempre cercato di condurre trasmissioni pulite, puntando a buoni risultati.
Che cosa guardi in Tv?Di tutto. Facendo questo lavoro non posso permettermi di non guardare la televisione perché altrimenti non riuscirei a elaborare cose nuove. Seguo anche i programmi dei canali stranieri.
Per capire gli orientamenti del pubblico fai attenzione anche agli ascolti?Sì, ma non tutti i giorni. Non sempre un programma che fa uno share molto alto è un buon prodotto. La vera sfida è unire il numero alla sostanza senza cadere nella volgarità, come sempre più spesso accade, per far quadrare gli ascolti.
Quale trasmissione ti piacerebbe condurre?Qualcosa che unisca intrattenimento e approfondimento.
Che cosa, invece, non ti piace del piccolo schermo?La ripetizione delle stesse tematiche in più trasmissioni. Quando si fanno dei programmi fotocopia, quello è il segno della rincorsa agli ascolti.
Hanno mai censurato degli argomenti che volevi trattare nei tuoi spazi?No. Io penso che in Tv si possa parlare di tutto, la censura è una mancanza di rispetto. Semmai, è molto importante lavorare sul buongusto e sul linguaggio giusto da utilizzare quando si affrontano determinati argomenti.
Intervista di Davide Dimiccoliper "Vero"

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