Non è certo una nuova uscita, un "lancio" fresco di stampa.La voce delle onde, romanzo dello scrittore giapponese Yukio Mishima, risale al 1954 ed io ho avuto tra le mani un'edizione del1993 (la undicesima), preso in prestito in biblioteca.L'ho scelto sulla scia di un consiglio di lettura e non ho voluto conoscerne a fondo la trama prima di chiederlo in prestito.
Mi è bastato sapere che c'era una storia d'amore di fondo, con un continuo richiamo alle suggestioni del mare. Un amore lontano, un amore d'altri tempi, quello narrato.
Un amore dove a fare da sfondo è la voce del mare, la salsedine, il sole, le fatiche legate alla vita di mare di uomini e donne che devono proprio al mare il loro sostentamento.
E' un libro molto delicato e tenero: narra di una stria d'amore di altri tempi e di un luogo a noi lontano. Una diversa cultura, un diverso modo di pensare e di vivere.
Siamo in una comunità di pescatori dove il giovane Shijhi si procura da vivere - per se e per la sua famiglia - senza risparmiarsi al sacrificio e alla fatica. E' un giovane rispettoso, gran lavoratore e di sani principi. Fino ad ora a scuotere il suo animo sono sempre state le emozioni che gli sono arrivate dal mare... fino a che non incontro Hatsue: è una ragazza tornata dopo un periodo di lontananza e il suo arrivo porta scompiglio nel giovane che conosce per la prima volta l'amore.
La loro è una storia che nasce improvvisamente e con impeto ma che non sconfina mai oltre un dolce corteggiamento. Non è una storia facile: le dicerie di paese, un padre ricco e autoritario, una famiglia povera ma dignitosa, due destini che si intrecciano. Sullo sfondo, il mare.
E' un libro che si lascia leggere lasciando nell'animo quel senso di dolcezza e di romanticismo che spesso manca nei giovani di oggi, così abituati a bruciare le tappe.
E' una storia di rispetto, di amore, di sentimenti puri ed intensi. Una storia di lavoro, di sacrificio e dedizione. Una storia di vita che viene proposta con raffinatezza, con dovizia di particolari soprattutto nella descrizione degli scenari di mare e di pesca.
E' un libro che consiglio, sempre più convinta che non sia necessario cercare per forza tra le nuove, nuovissime uscite per avere tra le mani qualche cosa di buono da leggere.
A differenza dei libri moderni in cui le storie d'amore non sono degne di essere considerate tali se non ci sono riferimenti erotici esplicità, trovo che la storia narrata sia carica di sensualità nel massimo rispetto della dignità dell'uomo e della donna. Si può essere sensuali anche senza essere espliciti. Anzi, credo che lo si possa essere molto di più. Correggetemi se sbaglio!
E' questa la mia proposta per il Venerdì del libro di oggi. Un po' di tenerezza, ogni tanto, non guasta!