La volatilità non manca mai
Male il comparto bancario con l’eccezione di Bper. Vola Tenaris, si conferma Moncler, e Saipem torna a salire anche nei minuti finali.
La lettera della Bce, che chiede a Carige un nuovo piano industriale (espressione burocratica che significa nuovi tagli e sacrifici), non ha penalizzato solo la Banca genovese, ma ovviamente ne ha risentito l’intero settore che, non serve neppure ricordarlo, è decisamente quello preponderante sul nostro indice principale.
Il Ftse Mib (-0,38%) ha concluso quest’ultima seduta della settimana in controtendenza rispetto agli altri indici del Vecchio Continente, Francoforte (+0,7%), Parigi (+0,9%) e soprattutto Londra (+1,1%) tutte in buon rialzo.
Tuttavia dobbiamo segnalare ancora l’apprezzamento della moneta unica nei confronti del dollaro, il cross Eur/Usd è infatti tornato sopra quota 1,10 e non va nemmeno minimizzato il nuovo balzo del prezzo dell’oro che nella settimana che si va a concludere è ripartito alla grande avvicinandosi a quota 1.300 dollari per oncia.
Ma torniamo al nostro indice di riferimento, ecco il bilancio del comparto principe della Borsa italiana: Banco Popolare (-4,20%), BpM (-3,31%), Unicredit (-2,20%), Intesa Sanpaolo (-2,02%), Mediobanca (-1,91%), Ubi Banca (-1,90%) e Banca MPS (-0,97%). In controtendenza la sola Bper (+0,41%).
Debole anche il comparto assicurativo con Unipol (-1,52%), UnipolSai (-1,07%) e Generali (-0,99%).
Ma concludiamo dando un’occhiata alla parte alta della classifica,
Grande Tenaris (+4,02%) che praticamente azzera le perdite da inizio anno, mette a segno il sesto rialzo nelle ultime sette sedute terminate tutte con un prezzo di chiusura superiore a quello di apertura, insomma dallo scorso 25 febbraio il titolo, come suol dirsi, “è ben comprato”.
Alle sue spalle il miglior titolo del 2016, si tratta di Moncler (+3,48%) che da inizio anno sta facendo segnare un rialzo di quindici punti percentuali.
Terzo gradino del podio per Saipem (+2,98%) del quale ci siamo occupati in particolare negli ultimi due giorni. Oggi, sarà proprio un caso, ma il titolo, contrariamente a quanto accaduto nelle ultime due sedute, è proprio salito nei minuti finali. Chissà se qualcuno avrà capito che non conviene tirare troppo la corda.
E per concludere citiamo anche i rialzi di Cnh Ind (+2,93%) e Telecom Italia (+2,26%) che azzerano le perdite da inizio anno, e la conferma della ripresa anche del risparmio gestito con Anima Holding (+1,87%) ed Azimut (+1,79%) in evidenza.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro