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La volpe, la cassiera, la stronza e l'uva

Creato il 29 ottobre 2015 da Taccodieci @Taccodieci
Attenzione: questo è un post acido. Sto iniziando a scriverlo adesso, quindi non so ancora bene come verrà, ma potrebbe addirittura arrivare a livello vetriolo.
Cassa del super, interno giorno.
Passo con Superboy nel passeggino e la cassiera, che oggi è in giornata buona, lo guarda con un sorriso mentre batte gli articoli della mia spesa.
- Oh che carino, quanto ha adesso?
- Fa cinque mesi tra qualche giorno.
E via di moine. Consuete moine.
Dopo qualche secondo ci si mette anche la tipa in coda dietro di me. D'altra parte posso ben capire che Superboy sia irresistibile.
In men che non si dica mi trovo sommersa da "ma quanto è bello", "ma che carino", "ma che tesoro" come se piovesse.
Poi la conversazione tra la cassiera e la tipa prende una piega inaspettata, differente rispetto alle congratulazioni a cui sono abituata.
- Certo che per essere mamma devi proprio essere portata.
- Eh già, io non potrei mai.
- Eh bisogna avere tanta pazienza per essere mamma.
- Sì, cosa che io non ho assolutamente.
- E la mancanza di sonno la notte? Non la sopporterei. Le mamme le riconosci dalle occhiaie.
- Pazienza quella, io non sopporterei di non essere più padrona del mio corpo: fianchi che non tornano più come prima, kili che non se ne vanno...
- E il tempo? Non avere più tempo per il parrucchiere? No, non potrei mai rinunciare al parrucchiere.
- Beh, io non potrei mai non avere tempo per truccarmi e uscire struccata al mattino, con indosso la prima maglia che capita.
- No, hai ragione, non potrei mai. Così come non potrei mai non avere più tempo libero.
- Certo, le mamme fanno una vita d'inferno: mai una serata libera, mai un cinema con le amiche, ingrassano, non si prendono cura di se stesse. Con tutto il rispetto eh...
...aggiunge alla fine la tipa.
No, ma prego, brutta stronza.
Figurati.
Demolisci pure la mia squallida vita da mamma.
Io ringrazio il cielo che tu abbia deciso di non riprodurti (anche se mi pare più probabile che tu non abbia incontrato nessuno che volesse riprodursi assieme a te - nonostante sappia per certo che ci hai provato pure con il marito della mia amica) e torno alle mie sciatte faccende domestiche.
E quando torni a casa salutami tanto i tuoi quarantaquattro gatti.
Questo è quello che avrei voluto rispondere.
Invece mi sono rivolta a Superboy: "amore, non ascoltare. La tua mamma non è nè depressa, nè squallida (lo dice sempre anche quel fusto del papà). E adesso torniamo a casa a giocare, che abbiamo cose più importanti a cui pensare".
La Redazione

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