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La volpe perde il pelo ma non il vizio

Creato il 18 aprile 2010 da Dylandave

La volpe perde il pelo ma non il vizio

- Fantastic Mr. Fox – 2010 – ♥♥♥♥ e 1\2 -

di

Wes Anderson

E’ giusto prima di parlare in qualsiasi modo di Fantastic Mr. Fox raccomandare tutti coloro che decidano di vedere questo film di scegliere una sala che lo trasmetta in lingua originale, perchè le voci di George Clooney, Meryl Streep o Willem Dafoe sono parte integrante dell’ ironia e della forza che quest’ opera esprime. Il visionario Wes Anderson decide di tramutare il suo cinema in animazione e ispirandosi all’ omonimo libro per bambini di Roal Dahl ( in Italia Furbo, Signor Volpe) ci narra la storia di una famiglia allargata di animali del sottosuolo che per vivere ed evitare solamente di sopravvivere decide di sfidare il dominio di tre temibili contadini della zona saccheggiando le loro tenute in barba ai loro evoluti meccanismi difensivi. Resta quindi quella particolare attenzione di Anderson alle dinamiche familiari “diverse” e ai suoi personaggi bizarri (che ha avuto il suo inizio ne I Tenenbaum) ma che celano al loro interno delle caratteristiche umane normalissime come il desiderio di approvazione del figlio Ash nei confronti del capofamiglia Mr. Fox o lo stesso protagonista con la voce di Clooney che difficilmente riesce a tenere a freno i suoi istinti animali (un pò maschili) in contrapposizione con la ragione femminile, e un pò materna, della moglie. Non è un caso infatti che il regista accompagni la sua decisione di provare il cinema d’ animazione sperimentando non il classico metodo ma quello più insolito dello stop motion, utilizzando dei bellissimi pupazzi in pelouche, in seguito fotografati e animati. Un modo per essere “diversi” anche nel modo di fare animazione. Restano i tipici marchi di fabbrica andersoniani come i titoli di apertura come se fossero un libro o la suddivisione narrativa in capitoli come a voler collegare direttamente il cinema alla letteratura.  E’ per questa ragione che anche questo film resta un film profondamente soggettivo di Wes Anderson e un modo per esprimere il suo mondo fatto di oggetti artigianali in movimento, quegli stessi oggetti che per lui rappresentano la realtà. Metaforico è infatti il gesto chiave dell’ intero film, quello di scavare per sopravvivere, come a voler sottintendere  la fuga di coloro che sono “diversi” per continuare a vivere fino a trovare un luogo in cui poter condividere con pochi selezionati amici questo loro status di animali\persone differenti dal resto del mondo. Una condizione che sembra inarrestabile per i protagonisti di questo mondo visionario in stop motion. Un mondo dove gli animali gestiscono tutto con pacatezza (tutto il doppiaggio sia di Clooney che della Streep sono contraddistinti da un tono quasi monocorde), anche l’ ironia e il sorriso, mai quindi eccessivamente sguaiati ma sempre chiusi nel loro emisfero quasi autistico. Tipica espressione dell’ inquietudine di chi non è del tutto uscito dalle crisi adolescenziali. Anche per questo Fantastic Mr. Fox si pone come un film per grandi e piccini, un perfetto ponte tra due differenti universi, così differenti e contaminati entrambi l’ uno più dall’ istintività animalesca e più spregiudicata del vivere e l’ altro dalla ragione della famiglia e il desiderio a volte non celato del raggiungimento della ricchezza economica.

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