Magazine Pari Opportunità

la xenofobia del servizio pubblico

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Vita in diretta, fascia pomeridiana. Si apre il dibattito sulla presunta preferenza del maschio italiano verso la donna dell’est.

Il titolo è il seguente “il fascino viene dall’est..ero” con tanto di occhio blu ammiccante. Prima di tutto devo far notare i pregiudizi di sfondo sopratutto razziale più o meno espliciti che sono stati utilizzati durante il dibattito.

Sopratutto il sessismo, meno esplicito rispetto al dibattito trasmesso su una rete locale preso come spunto per il mio cortometraggio, ma pur sempre abbastanza evidente.

Durante il corpo del dibattito le ospiti che sono state scelte non corrispondono a quelle della realtà: sono donne bellissime ma sono pur sempre di spettacolo. E’ ovvio che poi non fanno fatica a screditare gli uomini dei loro paesi etichettandoli come maschilisti, freddi e violenti con termini talvolta fascisti e anticomunisti che ricordano molto la propaganda politica dell’anno scorso contro gli stupri.

La cosa che più mi ha dato fastidio è tutta questa generalizazione: gli italiani sarebbero tutti buoni e passionali, le donne italiane tutte viziate e rompipalle e gli stranieri, brutti, sporchi e cattivi.

Non voglio nemmeno io generalizzare ma quando il servizio pubblico fa passare un messaggio sbagliato c’è qualcosa che non va. Sento puzza di atto manipolatorio a livello politico. Lo stesso che fino l’anno scorso ha fatto passare gli italiani come dei bravi ragazzi “da armare” e arruolare nelle ronde.

Mi chiedo le leggeranno mai le statistiche sulle violenze di genere compiute proprio da italiani?

Quante donne italiane e sopratutto straniere (in particolare proprio dell’est) subiscono la prepotenza degli italiani? e le percentuali sono alte, basta leggere pure le cronache.

Oltre 14 milioni di donne italiane sono state oggetto di violenza fisica, sessuale o psicologica nella loro vita. La maggior parte di queste violenze arrivano dal partner (come il 69,7% degli stupri) e la grandissima maggioranza (oltre il 90%) non è mai stata denunciata. Solo nel 24,8% dei casi la violenza è stata ad opera di uno sconosciuto, mentre si abbassa l’età media delle vittime: ben un milione e 400mila (il 6,6%del totale) ha subito uno stupro prima dei 16 anni. Inquieta il quadro che emerge dalla prima indagine sulla violenza e i maltrattamenti contro le donne realizzata dall’Istat, su commissione del Ministero dei diritti e delle pari opportunità (fonte: repubblica)

[...]Gli autori delle violenze sessuali sono italiani in più di 6 casi su 10. Nel 60,9% gli autori di stupro sono di nazionalità italiana, mentre i cittadini stranieri (comunitari ed extracomunitari) responsabili di circa il 40% dei reati di violenza sessuale commessi in Italia nel 2008 rappresentano meno del 6% della popolazione residente” (in dettaglio, il 7,8% dei violentatori è di nazionalità romena, mentre il 6,3% risulta essere di origine marocchina, egiziana, infine, per un 3%). Le vittime sono donne nella gran parte dei casi (85,3%) e di nazionalità italiana (68,9%), 7 casi su 10.

Le straniere ovviamente vengono dimenticate. Nonostante quello che si legge nelle nostre cronache, manca un’indagine sulle violenze subita da donne straniere. E chi vuole parlare dei clienti di prostitute minorenni buttate con la foza sui marciapiedi?Nessuno.

Io non voglio ciminalizzare l’uomo italiano, ci mancherebbe, ma generalizzare usando stereotipi che catalogano gli italiani come tutti buoni è come cancellare dalla memoria tutte le violenze che subiscono le donne proprio da alcuni “santi” italiani.

Gli ospiti che intervengono ricordando che stanno generalizzando e che non tutti i rumeni sarebbero violenti con le donne, vengono interrotti. Ma che democrazia è? Complimenti al servizio pubblico che si fa portavoce di messaggi fascisti!

Se l’italiano cerca la straniera molte volte lo fa perchè pensa di trovare in lei una donna sottomessa. Questo lo so perchè ho sentito parecchie opinioni da parte di molti uomini italiani. Dire che l’uomo italiano non è maschilista è parecchio sbagliato, sarebbe come dire che le donne italiane godono di assoluta parità. E sappiamo tutti che non è vero.

In studio viene lanciato un servizio sull’intervista a Nina Senicar, la valletta di Velone. Fuori luogo e senza alcuna necessità la solita esposizione di carne mostrata sul servizio lanciato da Mara Venier: cosce, culi e tette al vento. Proprio per far passare quell’idea malsana di donna-oggetto: Soltanto questo non potrebbe essere una prova per aconfermare quanto è maschilista la società italiana,arrivando addirittura ad  utilizzare un servizio pubblico per far passare certi messaggi?

Carne mostrata in ogni salsa e tutta proveniente dall’est, in tono di approvazione verso gli uomini che preferiscono le straniere. Sembrebbe una sorta di omaggio verso le scelte degli uomini italiani e l’annichilimento di tantissime casalinghe che seguono il programma.

Si parla sopratutto di qualità prettamente estetiche: come passione, bellezza estetica e sensualità. Il servizio rafforza il messaggio e l’approvazione sociale affermando che anche il mondo dello spettacolo le preferisce.

Viene intervistata la Senicar. La Senicar nonostante il suo ruolo di valletta semi-muta va oltrele qualità estetiche nel descrivere la donna dell’est. Lo fa utilizzando però aggettivi tipicamente maschili. Come se una donna per non essere notata solo grazie ad un bel corpo deve avere qualità spesso ricercate in un uomo: le palle.

Il termine da lei utilizzato è per descrivere la determinazione della donna dell’est. La sua dichiarazione smentisce lo stereotipo della donna dell’est sottomessa. Da questa immagino che una donna straniera si senta offesa a sentirsi definire sottomessa. Ma lo fa comunque con termini maschilisti.

In poche parole, sottointende che le donne italiane sono coglioncelle. Poi si continua sulla stessa linea: i pregiudizi. L’uomo italiano saprebbe amare le donne. Viene screditato quindi l’uomo dell’est a favore dell’italiano sempre con termini fascisti che fanno disinformazione.

Dovrei chiedermi una cosa: le donne che vanno in tv non solo devono solamente prestarsi a mostrarsi oggetti sessuali, ma si prestano anche a veicolare pregiudizi razziali.Perchè?

Quanto le pagano per questo? Sicuramente molto bene…

In studio qualcuna vorrebbe esprimere opinioni contrarie. Qualcuna etichetta le straniere come “ruba uomini“. Alimentando pregiudizi xenofobi al contrario. Solo che alle donne è permesso difendersi (non in quanto donna o straniera ma come proprietà in particolare per salvaguardare l’onore degli uomini italiani che se le sposano) mentre gli uomini stranieri possono essere denigrati senza che gli viene concessa parola e presenza.

Per favore permettimi di dirtelo…Lamberto Sposini il tuo programma è una vera cacca! Di che partito si fa portavoce?



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