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La zooerastia

Creato il 16 marzo 2014 da Ilcanechesimordelacoda

Zooerastia, cos’è e in quali paesi non è reato questa pratica vergognosa


Esiste una pratica che si può solo definire bestiale: si tratta della zooerastia ed è davvero vergognosa, diffusa in tutto il mondo e tollerata in alcuni paesi. Si tratta di uomini che violentano e sottopongono animali domestici ad abusi sessuali, maltrattandosi oltre ogni limite e causandone spesso la morte. Padroni che si trasformano in aguzzini per i loro animali, persone disposte a spendere molti soldi pur di soddisfare il loro perverso desiderio, senza alcun rispetto per gli animali. Il fenomeno è molto più diffuso di quanto si possa credere, anche in Italia, dove non esiste il reato di zooerastia e dove, purtroppo, ci sono già stati i primi casi portati alla luce dalle associazioni animaliste e dalle forze di polizia
Partiamo dal nostro Paese: qui infatti non esiste una legge che punisca e vieti i rapporti con animali. Il fenomeno è però molto più diffuso di quanto possiamo immaginare. Nel 2008 il caso più eclatante, quando un allevatore della provincia di Bolzano viene scoperto grazie alle segnalazione della Lav, la Lega Anti Vivisezione: nel suo allevamento e pensione per cani gli animali erano disponibili per i zooerasti e venivano usati anche per girare film a luci rosse. I video e le foto erano disponibili e in vendita su internet.
Per combattere la zooerastia in Italia è nata una petizione, sostenuta da un gruppo Facebook “Le Guerriere saranno l’Urlo Animale” in collaborazione con Feder F.I.D.A. Onlus, la Federazione Italiana per i diritti degli animali. Varie le petizioni attive sia quella diretta al Parlamento Europeo per chiedere il riconoscimento in tutta Europa del reato di zooerastia, compresa l’Italia che non ha una legge a questo proposito.
Questo il video della campagna web: ATTENZIONE, ALCUNE IMMAGINI SONO MOLTO FORTI
Non è certo solo l’Italia a non essere attrezzata: nella civile Europa ci sono addirittura alcuni paesi dove la pratica è legale, come la Danimarca e la Germania. Questa pratica vergognosa potrebbe però avere le ore contate: la Commissione agraria del parlamento tedesco ha messo a punto un emendamento alla legge sulla protezione degli animali per vietare i rapporti sessuale con animali e punirli con multe da 25mila euro. In Germania infatti dal 1969 è stato abolito il paragrafo 175b del Codice Penale che vietava rapporti con gli animali: a oggi sono punite solo le “pratiche brutali” che provocano dolore o danni.
La violenza sessuale è sempre una pratica brutale, ma per i zooerasti è una dimostrazione d’amore. Il fatto che ora si voglia vietare ha scatenato le proteste di Zeta, l’associazione tedesca che riunisce 100mila zoofili tedeschi e il cui presidente, Michael Kiosk, “fidanzato” con un pastore tedesco di 8 anni, ha concesso interviste a chiunque per chiedere “tolleranza” nei loro confronti.
Se ci sono alcuni Paesi come la Malesia dove gli oranghi vengono fatti prostituire, chiusi in gabbie alla portata di sedicenti “uomini” che ne abusano, ce ne sono altri che hanno ripristinato la legge sulla pratica della zooerastia. Lo hanno fatto gli Stati Uniti, almeno per i militari: il Senato ha approvato il disegno di legge presentato dal Comitato per i Servizi Armati che ha abolito l’articolo 125 del Codice Uniforme della Giustizia Militare (UCMJ), quello che proibiva la sodomia e il sesso con animali.
Dopo la storica eliminazione del “Don’t Ask Don’t Tell”, si doveva intervenire anche sulla “sodomia”, illegale nell’esercito USA e punita insieme alla pratica dei rapporti con animali. Tolto uno, è stata eliminata anche l’altra e ora non esiste un articolo del codice miliare che vieti la violenza sessuale sugli animali. La Camera sta lavorando per ovviare a questa situazione, mentre le associazioni in tutto il mondo si battono per rendere la zooerastia reato e dire basta alla bestialità.

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