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La zuppa di drago

Da Seavessi
o del perché Seavessi non ha speranze come foodblogger, nonostante lo sperticato amore per le caccavelle culinarie.
Nonostante la palese inabilità, Seavessi vuole comunque partecipare al link party della MicaelaLa zuppa di drago
E quindi vi propina senza pietà la 

Zuppa di Drago

Allora, la zuppa di drago è ciò che vi potrà salvare tante cene, a un bassissimo costo di tempo e materiali (il costo di pensiero invece è altissimo, soprattutto le prime volte, poi ci fate la mano e in men che non si dica vi trovate un drago nell'armadio). 
La zuppa di drago è ispirata, ma trattandosi di una ricetta di circa due passaggi e mezzo forse dire ispirata è un po' eufemismo, a una ricetta della Nigella. E no, la mia versione non prevede sale maldon, soft unsalted butter e neanche muscovado sugar, quindi non dovete girare disperate alla ricerca di albionici ingredienti.
Allora, per la zuppa di drago vi servono:
piselli freschi o surgelati (non quelli in lattina o bric perché viene un colore che sembra che il drago sia morto da parecchio e di malattia)un paio di cipollotti (o mezza cipolla, o uno scalogno, quel che avete in casa)mezzo vasetto di pesto prontoolio evosaleacqua
Mettete in pentola l'acqua, i piselli e i cipollotti o quel che l'è, no non saprei quanti, un po', come se doveste fare un minestrone molto asciutto. Salate di conseguenza.Bollite bollite bollite finché i piselli son morbidi, a quel punto daje de minipimer, ma TANTO, non si deve più capire la pisellica natura dei piselli. Aggiungete il pesto e un filo d'olio, e otterrete una crema di piselli che grazie al pesto e al cipollotto non sa esattamente di piselli.Evualà il drago è servito.La zuppa di drago

Servite con o senza crostini, accompagnando con dettagliato resoconto di come e qualmente la mamma abbia faticosamente catturato il drago in giardino, inserite dettagli di lotta violenta, spiegate come il viscidone abbia venduto cara la pelle, e magnificate i magici poteri della zuppa. Se non avete il giardino potete inventarvi bellissimi draghi volanti da balcone che volevano mangiarsi i calzini stesi, o draghi pensili da finestra affamati di gerani, l'importante è l'interpretazione, che Stanislavski deve venire a lavarvi i pavimenti. Seavessi la fa da due anni e ormai è assolutamente convinta, tanto da servirla sentendosi veramente sfinita per la lotta all'ultimo sangue.Varianti sperimentate e approvate dalle figlie:

  • con basilico e pinoli invece del pesto, la differenza è che si vedono dei pezzettini bianchi definibili artigli di drago.
  • con dadini di pancetta prerosolati, che se poco poco avete  letto  Harry Potter li vendete per Cuore di Drago, lo stesso che va dentro le bacchette, e qui ne avete da raccontare per tre cene.
  • con carote invece dei piselli e curry invece del pesto, zuppa di Drago di Fuoco


Ma chissà quanti draghi possono venire in mente a voi!


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