In un’intervista di ieri a Il Fatto Quotidiano, Sabina Guzzanti ha confermato che la chiusura di Raiot ”fu censura nel senso letterale del termine, e la più eclatante. Se una persona finisce la stagione e non la richiami, è una censura, certo. Ma non era mai successo, e non si è più verificato, che un programma venisse interrotto dopo una sola puntata. Da subito il direttore di Rai3 Ruffini voleva bloccare tutto. Poi intervenne l’Annunziata, allora presidente Rai, che chiese di mandarlo in onda convinta che sarebbe stato un tonfo. Facemmo il 18 per cento: il massimo che Rai3 aveva fino ad allora fatto nella sua storia. E ciononostante ci chiusero subito”. Ma quali furono le motivazioni della chiusura della trasmissione? “Tutte quelle che allora apparivano disgustose, ma alle quali oggi siamo assuefatti. Dissero che Mediaset ci aveva fatto una causa miliardaria e lo dichiarano prima che Mediaset ci querelasse in fretta e furia chiedendo 20 milioni di euro: bisognava creare un minaccia seria per dire che con noi l’azienda rischiava problemi economici. Venimmo assolti”.
Dopo il film-documentario il direttore del Tg condurrà il consueto approfondimento con ospiti in studio. Il film sarà trasmesso anche in streaming sul sito La7.it.