Avvince e commuove – più per l’argomento trattato che per lo stile – “Come sarà il domani” di Marianna Novara.
Struggente messaggio d’amore, è una tenera, delicata, sussurrata missiva che nasce dal bisogno di raccontare sentimenti ed emozioni, lì dove “la parola è silenzio”, anche quando, “senza difese né forze”, dentro esplode l’urlo, la ribellione.
Gradualmente, con una sorta di pudore, i ricordi affiorano, emergono le immagini di un passato colmo di tenerezza. Ma poi, inaspettato, improvviso, arriva il crollo delle certezze. E lo scenario cambia: alla vaghezza delle memorie si sostituisce la disperazione, lo sfinimento del dolore e della paura, la preghiera, l’invocazione.
Ma la luce della speranza ridona forza e la potenza dell’amore restituisce fiducia: l’arrivo di “un piccolo fiore” asciugherà le lacrime.
Un filo lega due sorelle per la vita e, forse, anche oltre, un amore fraterno e materno insieme, materno nei confronti di una sorella minore, e materno a protezione di un nascituro che è trionfo della vita sulla morte, certezza del futuro. Unite, le due sorelle, anche e soprattutto nel difendere ad ogni costo il bambino.
Un amore che è sacrificio, preghiera di “prendere me al tuo posto”, mani che si stringono nell’eventualità della fine, “silenzio del nostro filo comune”.
Sopra ogni altra cosa, a conclusione di tutto, un’unica, assoluta, certezza: “non sarai mai sola”.
Il linguaggio è piano, la scrittura corretta. Riesce, senza artifici, con semplicità ed immediatezza a comunicare emozioni forti.
Patrizia Poli e Ida Verrei
Trovate il racconto nell’archivio del Laboratorio di Narrativa.
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