Più componimento che racconto, “Corpo di Rosa” di Simonetta Simoncini è scritto con linguaggio musicale, poetico e ricco di erotismo, a descrivere un incontro, una sensualità “sconosciuta al proprio cuore”, la rivelazione di metamorfosi che accompagnano la passione che esplode. Sono emozioni, sensazioni, vibrazioni che si mischiano all’onirico, immagini fluttuanti che diventano delirio.
Sembra un ricordo ma non lo è, l’autrice “gioca” con le parole e con le immagini, compie uno studio di suggestioni linguistiche, spesso ermetiche, dove inutilmente si cerca una trama, un tessuto narrativo: piuttosto che una novella, il testo appare una sofisticata introspezione, un’analisi intima autoinebriante, evanescente, invisibile.
Patrizia Poli e Ida Verrei
Per leggere il racconto
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