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Laboratorio fantasma e pacemaker senza controlli: sotto inchiesta l'Istituto superiore di Sanità

Creato il 09 ottobre 2014 da Informasalus @informasalus

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Laboratorio fantasma e pacemaker senza controlli: sotto inchiesta l'Istituto superiore di Sanità

Il Nucleo Tributario della Guardia di Finanza di Roma ha perquisito alcuni uffici dell'Istituto superiore di Sanità. La Procura ha deciso infatti di aprire un fascicolo sul “laboratorio fantasma” all'Iss che certifica la sicurezza dei dispositivi che vengono impiantati nel corpo (come pacemaker e defribillatori). In merito alla vicenda il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha disposto l’avvio di “un’indagine amministrativa urgente per accertare l’effettivo svolgimento dei fatti, il rispetto delle procedure di legge ed eventuali responsabilità”.
Lorenzin “ha chiesto pertanto al Commissario straordinario dell’Istituto Superiore di Sanità Gualtiero Ricciardi di effettuare un audit interna urgente, di riferirne gli esiti al Ministero vigilante e di assumere senza indugio ogni iniziativa, anche di tipo giurisdizionale, per garantire il buon andamento dell’azione dell’Istituto”.
“Con decreto del Ministro Lorenzin del 10 luglio u.s.l’Istituto Superiore della Sanità è stato già commissariato, con azzeramento del consiglio di amministrazione e del comitato scientifico. All’esito degli accertamenti compiuti dal Commissario straordinario dell’Iss, il Ministro della Salute assumerà a sua volta ogni iniziativa necessaria per garantire il rituale svolgimento delle funzioni”.
La decisione della Procura di Roma è arrivata dopo la denuncia della trasmissione di Rai Tre “Report” che nelle immagini trasmesse in esclusiva mostrava un laboratorio in stato di abbandono con macchinari rotti, vecchi e inutilizzati. Inoltre, dalla documentazione in possesso di Report, emergeva anche che l’Istituto superiore di sanità era a conoscenza che il laboratorio non funzionava già dal settembre 2010, quando, con uno scambio di lettere protocollate, un ingegnere incaricato di migliorare l’efficacia dei controlli sulla sicurezza dei pacemaker, rinunciava all’incarico perché impossibilitato a svolgere le attività previste, “in quanto il laboratorio, a causa delle condizioni in cui è ridotto, di fatto non esiste”.



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