Occhi persi nel vuoto, nessun rumore intorno è percepito, ogni suono o voce diventa solo un sottofondo fastidioso, odiato, indifferente. La mente tenta una difesa, oppone resistenza, vuole essere forte ma lo smuoversi interno dalle viscere è prepotente.
Un aggrovigliamento. Ribollire e soffocare. Ricerca di una via d’uscita.
Il movimento scoppia nello stomaco e si trasmette fino al cuore, gonfio, enorme, ingrossato, rosso e sanguinante. Non ce la fa. Il cuore è sensibile. Non fa resistenza, si lascia travolgere dal dolore. Il dolore infuoca, brucia, consuma fino all’anima, a quel dentro più intimo, profondo e perso che si percepisce così presente solo in questo caso. Quando è come se se stessi per scoppiare, per annullarti a partire da un’implosione violenta che sfocia in disintegrazione. Non percepisci più nessuna parte del corpo, soltanto il nucleo di te stesso al centro del petto. Al fuoco risponde l’acqua, quella salata e amara che sgorga dagli occhi, tra le palpebre che si stringono, che si chiudono con un’energia assurda che se potessi usare in un altro modo ti farebbe spaccare il mondo. I singhiozzi non contano granché, conta e noti l’aria che non hai più, quella che tenti di assaporare da dentro scoprendo che è troppo poca. Quella stessa aria che disperatamente cerchi fuori, nello spazio da cui vorresti scappare, scomparire.
Una lacrima scende sul volto, sullo zigomo che si bagna, segnato con delicatezza eppure ferito da una cicatrice invisibile. Lacrima che arriva alle labbra, di cui senti quel sapore strano. Liberazione. Sfogo. Vita.
E come un’amica ti ricorda ciò che avevi perso, dimenticato. Quella lacrima contiene ricordi e frasi legate a chi non vorrebbe mai vederti piangere, a chi hai promesso di sorridere sempre, di essere forte.Il cuore batte, ha ripreso a farlo nel modo usuale.
Il respiro si fa più calmo come a voler provare a tranquillizzare l’anima. Una mano raggiunge una guancia, sfiora le palpebre. E’ tutto passato. Coscienza. Coraggio. Sai che non è l’ultima volta, la lacrima tornerà altre mille volte e speri, che ogni volta, avrai la forza per sopportarlo e tornare a vivere. Lo sguardo non è più perso nel vuoto, lo riporti su te stessa davanti allo specchio. Riporti gli occhi a guardare altrove, a quelle nuvole bianche nel cielo azzurro.
Assorbi quel colore e la prossima lacrima lo rifletterà. Lacrima azzurra, lacrima di fiducia, leggerezza e libertà.
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