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lacrime di coccodrillo

Creato il 11 dicembre 2013 da Ilcanechesimordelacoda
lacrime di coccodrillo
Riportiamo le parole illuminanti, come al solito, di Piergiorgio Odifreddi:
“Il mondo piange per Mandela”, si legge in ogni dove. Ma non si legge da molte parti che, nella maggior parte dei casi, si tratta di lacrime da coccodrillo. Perché è comodo piangere chi, grazie a una coerenza pagata con ventisette anni di carcere, è diventato nell’ultima parte della sua vita un simbolo della lotta non violenta e un eroe popolare. Ma è meno comodo ricordare che Mandela è stato a lungo considerato, anche e soprattutto in Occidente, come un “terrorista comunista”, secondo l’accusa che già allora si attribuiva comodamente a coloro che combattevano per la libertà e la dignità dell’uomo.
Naturalmente, l’accusa di terrorismo era dovuta al fatto che Mandela credeva nell’uso di mezzi armati per combattere un regime armato. Nel 1961 era infatti diventato il comandante dell’ala militare dell’African National Congress e del Partito Comunista Sudafricano, dedita ad azioni di guerriglia partigiana. E anche dal carcere, nel quale finì nel 1963, continuò a credere che si dovesse rispondere al colonialismo sudafricano con un’azione situata tra “l’incudine delle azioni di massa e il martello della lotta armata”, come scrisse nel manifesto dell’African National Congress che riuscì a far uscire dal carcere nel 1980.
Mandela rimase nella lista dei “terroristi” sino al 1988. Cioè, fino al termine della presidenza Reagan, che continuò fino all’ultimo a finanziare economicamente il regime sudafricano e a considerare l’African National Congress appunto come un gruppo terroristico. Un altro degli alleati del Sud Africa dell’apartheid era Israele, al quale in seguito Mandela presentò il conto. Ad esempio, nel 1990, poco dopo essere uscito di prigione, dichiarò: “Se dobbiamo chiamare terrorista qualche stato, dovremmo farlo per il governo di Israele, perché sono loro a trucidare arabi innocenti e inermi nei territori occupati”.
Che piangano dunque pure, e giustamente, la scomparsa di Mandela coloro che credono nella libertà e nella dignità dell’uomo. Ma che evitino di farlo coloro che continuano a mantenere i popoli sotto il giogo dell’imperialismo militare. E anche coloro che stanno dalla parte degli oppressori, e contro quella degli oppressi che hanno l’ardire di combattere per liberarsi da quel giogo nei paesi occupati militarmente, dall’Afghanistan alla Palestina al Tibet.
lacrime di coccodrillo

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