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Lacrime e glamour

Creato il 27 agosto 2012 da Silvanascricci @silvanascricci

Lacrime e glamour

“La gente vuole lacrime e glamour ed una grande esibizione ed io non sono mai stata brava in questo”.

Stavo riguardando The Queen con una straordinaria Helen Mirren e mi è venuto da pensare che, tutto sommato, esiste un minimo di raziocinio del tempo.

Gli anni hanno dimostrato ciò che in fondo sappiamo da molto, ossia che non basta essere belli e glamour per essere ricordati e mantenere fama nei decenni pure, e soprattutto, da morti.

Qualcosa bisogna pur aver fatto per diventare personaggi storici o miti; per fortuna non è sufficiente morire giovani e basta.

Sono passati quindici anni dalla morte di Diana Spencer, quindici anni da quei cinque giorni di delirio collettivo per una persona che oltre ad essere belloccia, glamour, e parecchio cornuta, non ha fatto molto altro che morire scansando quei doveri che facevano da contraltare ai privilegi, alla ricchezza, senza pagare il prezzo all’anacronismo di una corona e di un trono.

Volere stare fuori dalla gabbia dorata mantenendo tutti i vantaggi della doratura.

Decisamente la mia simpatia va ad Elisabetta (e non sicuramente alla monarchia) che quella gabbia dorata l’ha goduta, ma anche accettata con un minimo di sacrosanta coerenza, dovendosi per sovrappiù di prezzo sopportare un figuro come Filippo.

Preferisco mille volte Elisabetta, non bella, non giovane, per nulla glamour, ma una vera professionista.

A distanza di quindici anni pochi ricordano Diana Spencer mentre Elisabetta è sulla breccia; a distanza di quindici anni le parti si sono invertite: allora uno su quattro non voleva più saperne di Elisabetta; oggi uno su quattro non sa chi sia Diana.

Il re è morto, viva il re!



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