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Lacrime, sangue e sudore

Creato il 26 ottobre 2011 da Silvanascricci @silvanascricci

Lacrime, sangue e sudore.

Questo dovrebbe essere lo spirito della campagna elettorale della sinistra se e quando si andrà ad elezioni.

Senza pudore, senza false speranze, dicendo, finalmente e per una volta, la verità agli italiani.

Presentare il programma elettorale basato su queste tre parole con pochi, pochissimi, punti e mantenerli.

1 – una riforma fiscale basata sul sistema americano: puoi scaricare dalla dichiarazione dei redditi tutto ciò che spendi fosse anche il giornale od il caffè perchè solo così si potrà sapere, dall’altra parte, chi guadagna cosa (rendere valide, ispo facto, le ricevute mensili delle carte di credito come mezzo di certificazione delle detrazioni).

2 – stipulare con la Svizzera e con altri paradisi fiscali un trattato sulla falsariga di quelli già messi in atto dalla Germania e dall’Inghilterra.

3 – potenziare con assunzioni e con dotazione informatiche d’avanguardia gli uffici pubblici fiscali per i controlli a tappeto e non più a campione (con quota di compartecipazione dei dipendenti su quanto recuperato).

4 – mettere una tassa sui patrimoni, simile a quella esistente in tutti i paesi europei.

5 – adeguare gli stipendi dei parlamentari, dei sindaci, di tutta la politica in generale e dei grandi manger pubblici e privati a quelli degli altri stati europei (anche a numero di parlamentari uguale), che se ci campano negli altri paesi ci campano anche da noi, con divieto assoluto di sommare cariche pubbliche o private che siano.

6 – mobilità dei pubblici dipendenti tra enti statali con licenziamento, basato su dati oggettivi, di chi non fa un cazzo, ma, nel contempo, con un turnover efficace ed efficiente.

7 – finanziamento massivo della scuola, delle università pubbliche e della ricerca, con un programma di gestione e di accorpamento dei centri, per evitare che le risorse vadano spersi in mille rivoli, indirizzato sulle nuove tecnologie delle scienze, dell’energie e delle scienze umanistiche.

8 – razionalizzazione delle opere pubbliche perchè siano utili ad uno sviluppo eco sostenibile e non soltanto per prendersi i soldi dei finanziamenti europei, investendo anche sull’enorme patrimonio paesaggistico e culturale.

9 – incentivi per la creazione di startup e alle aziende che assumono e fanno serie politiche sulla sicurezza e sull’aggiornamento professionale.

10 – eliminazione degli ordini professionali e del valore legale dei titoli di studio

Queste, in linea di massima, sono le proposte che io farei se fossi un dirigente dei partiti di sinistra, dicendo chiaramente agli italiani che non si potrà abitare agevolmente nella casa Italia per i primi quattro anni di governo perchè dobbiamo ricostruire dalle fondamenta, che soltanto al quinto potremmo mettere il tetto per proteggerci dalle intemperie.

L’arredamento arriverà soltanto dopo.

Senza ottimismo, senza sole in tasca, senza seguire, mai e poi mai, i consigli della troika che sta affondando la Grecia e già prima aveva affondato l’Argentina, ma con la consapevolezza di quanto e come si deve fare.

Questo, a costo di perdere le prossime elezioni (e non credo le perderebbero), è il ragionamento da fare al paese perchè soltanto essendo chiari ed espliciti si potrà pensare di vincere anche il mandato successivo senza più l’eterna manfirina, ogni volta, di rimettere in sesto lo stato per vederselo rimandare in merda i cinque anni successivi.

P.S: se non volete fare nulla di tutto ciò fatemi almeno un regalo: buttate nel cesso Baffino di Ferro e Uolter (per favore, almeno questo).



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